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16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione della FAO

15 ottobre 2019 | 08:32
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16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione della FAO

In un mondo in cui il sistema di produzione alimentare si dimostra ingiusto e insostenibile, l’educazione e la tutela della biodiversità, è sempre più attuale

Il 16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione, la FAO invita ad agire a ogni livello per far sì che una dieta sana e sostenibile sia accessibile a tutti. Inoltre è stato reso pubblico il rapporto SOFA 2019 (State of Food and Agriculture).

In esso si mette in evidenza che “ridurre la perdita e lo spreco di cibo ha il potenziale per contribuire ad altri Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, incluso quello di Fame Zero.

Capi di Stato, ministri e attori chiave nella promozione a livello globale dell’alimentazione sana per raggiungere Fame Zero saranno affiancati dai vertici della sede romana dell’Agenzia delle Nazioni Unite in occasione della cerimonia globale della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, in programma il 16 ottobre presso la sede della FAO a Roma.

La cerimonia sarà seguita dalla lectio magistralis del Prof. Jeffrey D. Sachs, che parlerà dello stretto legame tra l’alimentazione sana, l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 2 – Fame Zero – e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. La Settimana Mondiale dell’Alimentazione coinciderà con la 46a sessione del Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS). Altri eventi presso la sede della FAO prevedono il lancio, il 14 ottobre, del rapporto FAO sullo Stato Mondiale dell’Alimentazione e dell’Agricoltura.

Nei paesi a basso reddito, dove l’insicurezza alimentare è spesso grave, aumentare l’accesso al cibo è fondamentale; e l’accesso stesso è strettamente legato alla disponibilità. Prevenire le perdite di cibo a livello locale nella produzione di piccola scala può sia alleviare la carenza di cibo che aumentare il reddito degli agricoltori, migliorando così l’accesso al cibo. D’altra parte, nei paesi ad alto reddito, la priorità è una dieta sana e con il giusto apporto di nutrienti”.

“Il rapporto SOFA evidenzia come il problema dello spreco alimentare sia un problema globale con interconnessioni estremamente complesse. Una sfida che Slow Food ha raccolto nel corso degli anni e che ci ha portato a lavorare con le comunità rurali dei paesi a basso reddito per migliorare la loro sicurezza alimentare, aiutando i piccoli agricoltori a mantenere viva la cultura dei loro cibi tradizionali e a migliorare la catena di distribuzione locale, attraverso orti e mercati contadini” – afferma Edie Mukiibi, membro del Comitato Esecutivo Internazionale di Slow Food.

E’ essenziale sensibilizzare i consumatori con un buon reddito, affinché, con le loro scelte, possano contribuire al cambiamento verso un sistema più sostenibile e migliorare le possibilità di accesso a un cibo sano per tutti.

In un mondo in cui il sistema di produzione alimentare si dimostra ingiusto e insostenibile, l’educazione e la tutela della biodiversità, è sempre più attuale. Una varietà di colture diverse è fondamentale per garantire una dieta sana e la salvaguardia dell’ambiente.

“La ricchezza della biodiversità agroalimentare, su cui la rete mondiale di Slow Food possiede conoscenze e competenze straordinarie, può quindi aiutarci a migliorare la qualità nutrizionale del cibo” – conclude Edie Mukiibi.

Un esempio viene dal raduno Indigenous Terra Madre Asia & Pan-Pacific che si è tenuto in Ainu Mosir (Hokkaido).

“I sistemi alimentari delle popolazioni indigene si basano su diete e pratiche differenziate, che contribuiscono a mantenerci in buona salute: cibi diversi e sani, attività fisica, contatto con la natura, condivisione, comunità e identità culturale.

Affinché questi sistemi alimentari indigeni si conservino vivi e vitali dobbiamo essere consapevoli delle lezioni dei nostri anziani che hanno praticato uno stile di vita lento e sostenibile per generazioni, e coinvolgere in questo i nostri giovani, credendo in loro e delegando a loro le iniziative per riaffermare l’eredità delle antiche tradizioni. Il trasferimento del sapere tradizionale è la chiave per un futuro appagante, nutriente e sostenibile non solo per le comunità indigene, ma per l’intera umanità”- dice Remi Ie, Consigliere Internazionale Slow Food per il Giappone e indigena Ryukyu..

L’azione collettiva in 150 paesi è ciò che rende la Giornata Mondiale dell’Alimentazione uno dei giorni più festeggiati del calendario ONU. Centinaia di eventi e attività divulgative riuniranno governi, aziende, ONG, media e pubblico in generale per promuovere consapevolezza e azione a livello mondiale per tutti coloro che soffrono la fame e per la necessità di garantire diete sane per tutti.

(Il Faro online)