Roma-Lido, servizio a singhiozzo ma per Atac è colpa dei pendolari che protestano

26 novembre 2019 | 09:11
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Roma-Lido, servizio a singhiozzo ma per Atac è colpa dei pendolari che protestano

Il treno si guasta a Vitinia ma per l’Atac i forti ritardi sono conseguenti alla protesta dei pendolari esasperati e all’intervento delle forze dell’ordine.

Vitinia – Esasperati per l’ennesimo blocco del treno per un guasto, i pendolari sono scesi sui binari per protestare. Così per l’Atac, l’azienda capitolina che gestisce il servizio, i forti ritardi sul servizio non sono dovuti ai guasti ma all’intervento delle forze dell’ordine per rimuovere i manifestanti.

Così vanno le cose nella comunicazione dell’azienda di trasporto pubblico di Roma. Stamattina un treno ha registrato l’ennesimo guasto e dopo rallentamenti e stop imprevisti nel viaggio dai quartieri costieri verso Porta San Paolo, alla stazione  di Vitinia ha esalato l’ultimo respiro. Erano le 8,00, ora critica per raggiungere in orario il posto di lavoro e l’università. Così, all’ordine di “tutti giù per terra” impartito dal capotreno in attesa di momenti più fortunati , i pendolari hanno inscenato una spontanea forma di protesta. Alcuni di loro sono scesi sui binari nel tentativo più di dare una forma clamorosa al malcontento piuttosto che per l’obiettivo di fermare i treni provenienti da Roma.

L’intervento della Polizia alla fermata di Vitinia

A quel punto dagli altoparlanti delle stazioni della linea e sui siti di comunicazione dell’Atac, è stato segnalato il rallentamento del servizio “per l’intervento delle forze dell’ordine a causa della presenza di persone sui binari.

Inutile dire che i social sono stati bombardati di proteste e insulti verso l’azienda ma la versione della comunicazione Atac ha avuto l’effetto di spaccare il fronte  dei pendolari: da una parte chi contestava la forma di rivendicazione scelta, dall’altra chi solidarizzava con i manifestanti. Il servizio è ripreso al rallentatore intorno alle 9,00. A Vitinia si viaggia su un solo binario ma non è colpa dei pendolari.