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Via libera dalla quarta commissione al Documento di economia e finanza regionale 2020-2022

26 novembre 2019 | 14:00
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Via libera dalla quarta commissione al Documento di economia e finanza regionale 2020-2022

Commissione Bilancio: parere favorevole al Defr per il prossimo triennio. Sessantadue gli emendamenti approvati. Ora il documento è pronto per l’Aula

Regione Lazio – La quarta commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da Fabio Refrigeri (Pd), ha dato parere favorevole, a maggioranza, al Documento di economia e finanza regionale 2020 Anni 2020-2022 (Defr, Proposta di deliberazione consiliare n. 37 dell’8 novembre 2019), propedeutico ai lavori per l’esame del prossimo bilancio di previsione.

Il provvedimento dovrà ora approdare nell’aula consiliare, per l’approvazione definitiva. Il voto in commissione è arrivato dopo l’esame di 176 emendamenti delle opposizioni: ne sono stati approvati 62, in gran parte riformulati dall’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore. “Da qui possiamo iniziare ad affrontare il tema dell’esercizio finanziario 2020”, ha dichiarato Refrigeri a conclusione della seduta. “La conduzione dei lavori – ha proseguito Refrigeri – è stata trasparente e partecipata: ringrazio assessori, consiglieri e parti sociali che si sono confrontati in queste settimane”.

Prima dell’approvazione, è intervenuta la consigliera Gaia Pernarella (M5s), per annunciare il voto d’astensione del proprio gruppo, “perché il Defr ci è apparso un documento molto blindato, più che altro un consuntivo del lavoro svolto nella precedente legislatura”. “Speriamo di potere migliorare in Aula il testo nel senso da noi desiderato”, ha concluso Pernarella. Voto contrario, invece, dai consiglieri di centrodestra presenti al momento del voto (Righini e Tripodi).

Il Documento di economia e finanza regionale (Defr) della Regione Lazio analizza e sintetizza i risultati dell’attuazione delle politiche regionali (in tema economico, sociale, territoriale e finanziario) del medio periodo, e descrive gli obiettivi del prossimo triennio sostenuti dai tre pilastri strategici definiti per l’attuale legislatura: politiche per la redistribuzione e la riduzione delle disparità, politiche per la crescita sostenibile nell’ambiente, nella società, e nell’economia e, infine, politiche per la gestione controllata del bilancio e di razionalizzazione della spesa.

Il Defr e la prossima manovra di bilancio

Il Documento di economia e finanza regionale descrive i risultati raggiunti in questi anni nel risanamento dei conti pubblici e nel miglioramento della gestione amministrativa: una maggiore tempestività dei pagamenti; la rinegoziazione di ampie quote del debito regionale con tassi più vantaggiosi e un risparmio di oltre 200 milioni; la riduzione del 94 per cento del portafoglio dei derivati; il passaggio da un disavanzo consistente a un avanzo di poco più di sei milioni di euro nel settore sanitario, prefigurando la conclusione della fase di commissariamento; la riduzione dei tempi – e delle procedure – per l’attuazione delle politiche co-finanziate con i fondi strutturali d’investimento europei per la realizzazione della Strategia Europa 2020.

Il Defr tiene conto della cornice macroeconomica internazionale, per delineare gli scenari di crescita regionale per il prossimo triennio. Considerando che la manovra nazionale dovrebbe avere effetti sull’economia regionale, secondo il governo nazionale l’espansione media programmatica del Pil sarebbe, mediamente, pari a circa 0,2 punti percentuali; a quest’incremento si aggiungerebbe l’effetto della manovra regionale che avrebbe un volume complessivo di 7,1 miliardi di euro (4,9 mld di parte corrente e 2,2 miliardi di parte capitale). Tali effetti sono stati stimati in circa 0,9 punti percentuali in media d’anno tra il 2020 e il 2022.

Sulla base delle stime econometriche, Il Pil programmatico del Lazio dovrebbe, dunque, progredire dell’1,9 per cento nel 2020, dell’1,7 per cento nel 2021 e dell’1,3 per cento nel 2022. Il tasso di disoccupazione, nel 2019 pari al 10,4 per cento, dovrebbe scendere al 9,5 per cento già nel 2020.

Gli elementi della prossima manovra regionale, riportati nel Defr, sono riconducibili alla prosecuzione delle misure di riduzione dell’Irpef per le famiglie, alla disapplicazione della maggiorazione dell’Irap, all’intensificazione degli investimenti, per complessivi 2,2 miliardi, nel settore ambientale, in ambito di tutela del territorio, sulle reti infrastrutturali, nel settore della ricerca, nel settore dello sport, per lo sviluppo economico e per lo sviluppo rurale.

Va ricordato che, in materia di addizionale regionale Irpef, lo scorso anno si confermava, per il triennio 2019-2021, il ri-finanziamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale, per complessivi 970 milioni di euro, e si anticipava il percorso di riduzione della pressione a carico delle imprese con la disapplicazione della maggiorazione pari allo 0,92 per cento dell’Irap nei confronti di specifiche attività economiche, per le imprese femminili di nuova istituzione e per le imprese operanti esclusivamente in determinati comuni montani, con un onere a carico del bilancio regionale di circa 20 milioni.

Per il prossimo triennio, al fine di garantire un’idonea copertura finanziaria agli sgravi fiscali prospettati, sono previsti interventi di ristrutturazione del debito finanziario e l’introduzione di nuove azioni di consolidamento delle entrate e di razionalizzazione delle spese.

In termini di indicatori di finanza pubblica, gli effetti della manovra 2020-2022 impatteranno sull’indebitamento netto (programmatico) che, rispetto allo scenario tendenziale, risentirà di un minor ricorso al mercato per complessivi 140 milioni di euro. Nello stesso periodo, il saldo primario si attesterà su valori positivi compresi tra 308 e 324 milioni, garantendo una significativa capacità di autofinanziamento degli investimenti per lo sviluppo. Conseguentemente, anche il profilo di breve-medio periodo dello stock di debito accentuerà il ritmo di riduzione (-1,3 per cento all’anno), rispetto al quadro tendenziale.

A cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio