IN CAMMINO FINO A ROMA |
Sport
/

Andrea Devicenzi, dallo sport paralimpico alla Via Francigena

27 novembre 2019 | 06:00
Share0
Andrea Devicenzi, dallo sport paralimpico alla Via Francigena

Comincia oggi il cammino del campione paralimpico di Londra 2012 da Viterbo fino a Roma. Il 1 dicembre l’obiettivo è arrivare a San Pietro

Viterbo – Comincia oggi il percorso delle ultime 5 tappe del cammino sulla Via Francigena affrontato dall’atleta paralimpico Andrea Devicenzi.

Nella giornata di oggi, parte da Viterbo il campione paralimpico per arrivare domenica 1° Dicembre a Roma dopo circa 90 chilometri. Tutto è iniziato il 14 marzo da Aosta, con un gruppo di amici per lui,“un passo alla volta” (questo il motto ideato dalla sua squadra) con la sua gamba e le sue nuove stampelle katana de laDueDue per percorrere i 1.000 chilometri dal Passo del Gran San Bernardo a Roma, stessa meta, quella di San Pietro, dello scorso, al termine del Cammino di San Francesco.

Amputato di gamba a seguito di un incidente stradale all’età di 17 anni, Andrea ed il suo team percorrono circa 22/25 chilometri al giorno. Devicenzi è supportato da amici da sempre al suo fianco e dai suoi sponsor storici quali Parmovo, Quixa, laDueDue, Dama Abbigliamento e Spas: “La parola d’ordine di questo cammino è condivisione, che cresce al passaggio di ogni tappa ed aperto a chiunque voglia essere al nostro fianco e per il tempo che desidera, vivendo così la propria ed unica esperienza”. Dichiara il campione paralimpico.

Devicenzi anche per questo step avrà un plus non da poco; le sue nuove stampelle denominate Katana, commercializzate dalla sua azienda laDueDue (www.laduedue.com), ideate, progettate e realizzate grazie alla sua grande passione ed alla collaborazione con aziende leader nel mondo nel proprio settore, come Bercella Compositi, Vibram ed Autotecnica.

Un progetto lungo 7 anni ma che grazie a lui ha finalmente visto la luce e che gli sta cambiando la vita. Come promesso da lui:“Questo cammino mi ha portato ad innalzare l’utilizzo tradizionale delle stampelle, riuscendo a capirne i limiti ed uno ad uno risolverli, per migliorare le performance degli atleti come delle persone che ne fanno un comune utilizzo. L’orgoglio è di trasformare e di evolvere una attività fisica e un’avventura, in qualcosa di ricerca che possa in futuro aiutare le persone a vivere meglio la propria vita anche utilizzando questo accessorio, dando la possibilità di percorrere percorsi che mai prima era stato loro possibile. Nel lontano 2000 rinunciai alla protesi a causa dell’eccessivo dolore ed iniziai ad utilizzare le stampelle e tutto cambiò, in meglio ovviamente, perciò ora è arrivato il momento di mettere a disposizione di tutti la mia esperienza.”

E  conclude:“Si chiude tra pochi giorni un Cammino bellissimo, lungo ed impegnativo, in cui ho ricevuto tanto in termini di calore delle persone, panorami mozzafiato, città e borghi bellissimi che hanno lasciato un segno indelebile nel mio Cuore e nella mia Mente. Quando si parte per un Cammino l’unica certezza che si ha è che si tornerà cambiati, ed anche questa volta per me, una piacevole conferma”.

Le Tappe in programma

Mercoledì 27 – Viterbo / Vetralla

Giovedì 28 – Vetralla / Sutri

Venerdì 29 – Sutri / Campagnano di Roma

Sabato 30 _ Campagnano di Roma / La Storta

Domenica 1 Dicembre – La Storta – Roma San Pietro

E brevemente Andrea racconta la sua storia..

“Corre l’anno 1990, ho 17 anni, ed in sella alla mia 125cc perdo per sempre la gamba sinistra in un incidente stradale. Coricato in un letto di ospedale e con una gamba in meno, nella mia vita prende il dominio la parola impossibile. Ma pian piano con il passare degli anni sono riuscito a sgretolare quel muro grazie alle sfide vinte, alle sconfitte e ai traguardi raggiunti tramutando cosi la parola impossible in I’m Possible. Pratico sport sin dall’età di 5 anni: judo, calcio, canoa, e nel 2007, entra nella mia vita la mia prima due ruote a pedale. Partecipo a gare Internazionali per acquisire i punti necessari per accedere alle Paralimpiadi di Londra 2012 finche nel 2010 conquisto i 5.602 metri del “Kardlung La” in India, sulla strada carrozzabile più alta del mondo. Si era accesa una nuova fiamma dentro di me, una nuova passione, i lunghi viaggi in cui scoprire se stessi, il silenzio, la condivisone, senza nessun avversario all’infuori di me stesso. Nel 2016 in Perù, percorro in solitaria l’Inka Trail per raggiungere il Machu Picchu. Esperienza in cui entro in contatto per la prima volta con il Cammino e da cui colgo da subito valori e caratteristiche.

Ed ecco che dopo soli due anni, arriva l’esperienza della Via di Francesco. Stravolgo completamente la preparazione e il mio allenamento abituale per prepararmi ad affrontare il cammino con le mie due stampelle e la mia gamba.

L’8 settembre sono quindi partito dal Santuario La Verna e sono arrivato dopo 22 giorni a San Pietro in Roma. Il cammino mi ha arricchito soprattutto grazie alla condivisione e alla conoscenza di altre storie con l’esito che ogni esistenza diventa un modello di resilienza per superare le difficoltà che la vita stessa ci pone”.

(Il Faro on line)