“Perchè Cerenova è abbandonata a se stessa?”
“Spesso mi chiedo per quale motivo sia lasciata morire anno dopo anno, come una pianta meravigliosa che non viene più curata”
Cerveteri – “Gentile Direttore e San Nicola di Bari protettore dei bambini,
mi rivolgo a Voi in quanto spesso mi chiedo per quale motivo Cerenova, che è una frazione di Cerveteri , sia da tempo abbandonata a se stessa, lasciata morire anno dopo anno, come una pianta meravigliosa che non viene più curata.
Ma perché? A chi giova tutto questo? Non certo alle attività commerciali sparse nel territorio né tanto meno ai cittadini. Allora a chi? Il bel ex parco giochi di Caerelandia dove per la prima volta i nostri figli e i nostri nipoti si sono sbucciati le ginocchia buttandosi in aria dall’altalena; è lì che i minor hanno imparato a condividere i giochi liberi a loro disposizione è lì che “posso giocare pur’io?”
“Facciamo a turno?” Ci hanno mostrato quanto è bello condividere con gli altri un pallone, i giochi e tanti sorrisi; è li che puoi alzare gli occhi e sentirti, mentre i bambini giocano tranquilli, piccolo così .
Spesso mi fermo a guardarlo, e mi si stringe il cuore nel vederlo vuoto, sembra un padre a cui sono stati portati via, con la forza, i propri figli. Dove sono i bambini? Dove sono le loro urla e le loro risate? Dove sono i padri che li spingono sulle altalene? Dove sono le madri che li sgridano perché si sono sporcati i pantaloni? Dove sono le somme che erano state stanziate per l’acquisto di giochi anche inclusivi per bambini disabili?
Leggo sulla stampa che il comune di Cerveteri ha stanziato per le feste di natale 78.000 euro la più alta somma stanziata dai comuni del litorale e mi chiedo se questa politica attuata dai locali politici sia prodroma a una speculazione edilizia del territorio utile per per fare cassa.
Vedremo al posto del parco la apertura di un nuovo centro commerciale con supermercato? I bambini andranno a giocare fra i panettoni o le scatolette di tonno? Spero di no il comune voglia, cortesemente, smentirmi comunicando, questa volta, denari e date certe per la istallazione dei giochi da anni promessi”.
nonno Gaetano Minasi