Festa della Candelora, il Papa: “L’immobilismo non si addice alla testimonianza cristiana”

2 febbraio 2020 | 13:30
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Festa della Candelora, il Papa: “L’immobilismo non si addice alla testimonianza cristiana”

Bergoglio: “La capacità di stupirsi delle cose che ci circondano favorisce l’esperienza religiosa e rende fecondo l’incontro con il Signore”

di FABIO BERETTA

Città del Vaticano – “L’immobilismo non si addice alla testimonianza cristiana e alla missione della Chiesa. Il mondo ha bisogno di cristiani che si lasciano smuovere, che non si stancano di camminare per le strade della vita, per recare a tutti la consolante parola di Gesù”.

Lo ricorda, ancora una volta, Papa Francesco, affacciatosi in piazza San Pietro per l’Angelus domenicale, quest’anno in concomitanza della festa della Presentazione al Tempio di Gesù Bambino, conosciuta anche come Candelora.

Il Pontefice sviluppa la sua riflessione proprio a partire dal brano evangelico odierno (cfr Lc 2,22-40), ponendo l’accento su quattro personaggi: Maria e Giuseppe, Simeone e Anna. Questi “rappresentano modelli di accoglienza e di donazione della propria vita a Dio. Non erano uguali ma tutti cercavano Dio e si lasciavano guidare dal Signore”.

Francesco fa notare come l’evangelista “li descrive tutti e quattro in un duplice atteggiamento: di movimento e di stupore“.

Lasciarsi smuovere

Il primo atteggiamento è il movimento. Infatti, “Maria e Giuseppe si incamminano verso Gerusalemme”, mentre “Simeone, mosso dallo Spirito, si reca al tempio”; Anna, invece, “serve Dio giorno e notte senza sosta”.

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I quattro personaggi “ci mostrano che la vita cristiana richiede dinamismo e richiede disponibilità a camminare, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo”.

L’immobilismo non si addice alla testimonianza cristiana e alla missione della Chiesa. Il mondo ha bisogno di cristiani che si lasciano smuovere, che non si stancano di camminare per le strade della vita, per recare a tutti la consolante parola di Gesù.

Ogni battezzato, fa notare il Papa, “ha ricevuto la vocazione all’annuncio, alla missione evangelizzatrice: annunciare Gesù!”. “Le parrocchie e le diverse comunità ecclesiali sono chiamate a favorire l’impegno di giovani, famiglie e anziani, affinché tutti possano fare un’esperienza cristiana, vivendo da protagonisti la vita e la missione della Chiesa”, è l’auspicio del Santo Padre.

Imparare a stupirsi

Che riflette poi sul secondo atteggiamento, lo stupore. Una reazione esplicita in tutti e quattro i personaggi. “Queste figure di credenti sono avvolte dallo stupore, perché si sono lasciate catturare e coinvolgere dagli avvenimenti che accadevano sotto i loro occhi”.

La capacità di stupirsi delle cose che ci circondano favorisce l’esperienza religiosa e rende fecondo l’incontro con il Signore. Al contrario, l’incapacità di stupirci rende indifferenti e allarga le distanze tra il cammino di fede e la vita di ogni giorno.

“Fratelli e sorelle, in movimento sempre e lasciandoci aperti allo stupore!“, l’invito del Papa prima della benedizione.

Il #Vangelodioggi (Lc 2,22-40), festa della Presentazione del Signore, ci mostra lo stupore di Maria, Giuseppe, Simeone e Anna davanti a ciò che accadeva sotto i loro occhi. La capacità di stupirsi rende fecondo l’incontro con il Signore.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) February 2, 2020

La preghiera per la vita

Dopo la benedizione, il pensiero del Papa è per l’Italia, dove oggi si celebra la Giornata per la Vita, che ha come tema “Aprite le porte alla vita”.

“Mi associo al Messaggio dei Vescovi ed auspico che questa Giornata sia un’occasione per rinnovare l’impegno di custodire e proteggere la vita umana dall’inizio fino al suo naturale termine – dice Francesco -. È necessario, altresì, contrastare ogni forma di violazione della dignità, anche quando è in gioco la tecnologia o l’economia, spalancando le porte a nuove forme di fraternità solidale“.

Oggi ricorre anche la Giornata della vita consacrata: “Vorrei che tutti noi insieme in piazza pregassimo per i consacrati e le consacrate che fanno tanto lavoro e tante volte di nascosto. Preghiamo insieme”. La piazza intona l’Ave Maria. “Un applauso ai consacrati e alle consacrate!”, aggiunge Francesco.

Oggi si celebra la #GiornatadellaVitaConsacrata. Preghiamo per le donne e gli uomini consacrati che si dedicano a Dio e ai fratelli nel servizio quotidiano: che siano sempre fedeli testimoni dell’amore di Cristo. https://t.co/fqa1RisAkx

— Papa Francesco (@Pontifex_it) February 2, 2020

Infine, l’immancabile saluto: “Auguro a tutti una buona domenica. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”

(Il Faro online)