Coronavirus, a Roma il “Columbus Covid 2 Hospital” diventa realtà

13 marzo 2020 | 15:02
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Coronavirus, a Roma il “Columbus Covid 2 Hospital” diventa realtà

Sarà dotato delle migliori tecnologie sanitarie al momento disponibili

Roma – Mancano ormai sole 72 ore all’apertura del Columbus Covid 2 Hospital, l’ospedale realizzato a tempo di record da tutto lo staff tecnico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs per fornire nuove importanti armi a Roma, alla Regione Lazio e al Paese per contrastare l’infezione da coronavirus.

Da lunedì 16 marzo saranno attivi e operativi i primi 21 posti letto di Terapia intensiva e 28 posti letto singoli dedicati alle degenze ordinarie e avverrà il trasferimento dei primi pazienti contagiati da Covid-19 al momento ricoverati in aree protette presso il Policlinico Gemelli.

E oggi 13 marzo, in contemporanea con la conferma dell’apertura del Covid 2 Hospital il presidente della Fondazione Giovanni Raimondi annuncia una importante partnership della Fondazione Gemelli Irccs con Eni Spa che con un contributo straordinario sosterrà tutti gli investimenti necessari per il Columbus Covid 2 Hospital. “Siamo davvero grati a Eni e riconoscenti per la sensibilità e la generosità dimostrata in una emergenza sanitaria mondiale – afferma il presidente Raimondi – , manifestando così attenzione concreta verso i malati e verso l’equipe medica e sanitaria che senza sosta assicura ai degenti affetti da Covid-19 le migliori cure possibili nella massima sicurezza.

Una scelta di grandissimo rilievo da parte di un gruppo che è una colonna portante del Paese a supporto delle strutture sanitarie su cui ricade oggi il compito di fronteggiare una situazione di emergenza sanitaria senza precedenti”.

La nascita di Columbus Covid 2 Hospital, annunciata venerdì 6 marzo in una conferenza stampa presso la Regione Lazio, diventa quindi realtà. Il Columbus Covid 2 Hospital dovrà assistere i pazienti affetti o i casi sospetti di Covid-19 al fine di supportare l’Hub Regionale – Ospedale Spallanzani nel fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto.

“La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs ha accolto questa richiesta, di grande preveggenza da parte del Governo della Regione Lazio, con senso di responsabilità, data l’attuale situazione, mettendo a disposizione del Servizio sanitario nazionale le proprie competenze cliniche. Il nostro ringraziamento va ai medici, agli infermieri e al personale tecnico sanitario dal principio in prima linea con assoluta abnegazione nel fronteggiare l’epocale emergenza sanitaria”, dichiara il professor Rocco Bellantone, direttore del Governo Clinico del Gemelli e preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Entro dieci giorni il Columbus Covid 2 Hospital sarà completato con una dotazione complessiva di 74 posti letto singoli e 59 posti letto di terapia intensiva, interamente dedicato ad accogliere e trattare pazienti con Coronavirus Covid-19. Quanto al personale medico e infermieristico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs progressivamente impiegato, i posti letto delle degenze ordinarie (specialità infettivologia, pneumologia e medicina interna) disporranno di 20 medici, 65 infermieri e 22 operatori socio sanitari.

I 59 posti letto di terapia intensiva vedranno impegnati 48 anestesisti/rianimatori e 180 infermieri. Inoltre, 12 infermieri e 6 operatori socio sanitari saranno dedicati all’accoglienza e all’accettazione dei degenti provenienti dal Pronto soccorso del Gemelli con personale sanitario del Policlinico adeguatamente protetto. Il Columbus Covid 2 Hospital sarà dotato delle migliori tecnologie sanitarie al momento disponibili.

La nota della Regione

“Di fronte a tante chiacchiere il Sistema sanitario regionale sta compiendo uno sforzo titanico. In 7 giorni si sta aprendo un intero COVID HOSPITAL 2 che affiancherà l’istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Voglio pubblicamente ringraziare la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli e tutti coloro che hanno risposto alla richiesta del Servizio sanitario regionale. In questo momento occorre unità e concretezza. Fatti e non chiacchiere”.

Lo dichiara l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

(Il Faro online)