Nasce al Gemelli di Roma l’Unità di Ricerca Covid-19

20 marzo 2020 | 17:44
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Nasce al Gemelli di Roma l’Unità di Ricerca Covid-19

Un’iniziativa che nasce con l’obiettivo di attivare progetti di ricerca, studi clinici e collaborazioni scientifiche per comprendere e curare l’infezione da coronavirus Sars- Cov -2 e la malattia che ne consegue, Covid-19.

Roma – “Anche in questo momento d’emergenza assoluta, la ricerca, in particolare quella svolta da Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Università Cattolica del Sacro Cuore, deve continuare a fare la sua parte, anche con un focus particolare sulla pandemia da Covid-19″. Così il professor Giovanni Scambia, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, nell’annunciare la nascita, contemporaneamente alla creazione del Colombus Covid-2 Hospital, dell’ Unità di Ricerca Covid-19, da lui coordinata insieme al dottor Alfredo Cesario.

Un’iniziativa che nasce con l’obiettivo di attivare progetti di ricerca, studi clinici e collaborazioni scientifiche per comprendere e curare l’infezione da coronavirus Sars- Cov -2 e la malattia che ne consegue, Covid-19.

“L’Unità di Ricerca Covid-19 – spiega il professor Scambia – mira a diventare un punto di riferimento per orientare tutte le iniziative di ricerca interne e esterne (ad esempio quelle in collaborazione con altre istituzioni, industrie farmaceutiche, ecc) in tema Covid-19. L’idea alla base del funzionamento dell’Unità è quella di mappare, pianificare strategicamente e coordinare l’implementazione delle iniziative istituzionali di ricerca biomedica rilevanti sull’argomento e riguardanti ad esempio nuovi test diagnostici e nuovi protocolli terapeutici, facendo al contempo tesoro dei big data prodotti dal Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e del suo know-how epidemiologico e di Salute Pubblica”.

“Il progetto si articola intorno a due azioni: 1) mappare tutte le attività di ricerca sul Covid-19 nate all’interno dell’Irccs attraverso la realizzazione di un database dinamico che contiene tutte le iniziative, gestito dalla Direzione Scientifica dell’Irccs stesso e quindi messo a disposizione della comunità dei ricercatori per favorire l’interdisciplinarietà ed ottimizzare le collaborazioni; 2) creazione di un database clinico dei pazienti con infezione da Covid-19 per garantire in primis, in modo sicuro, i principi etici e di privacy su questa raccolta dati e quindi per mettere a disposizione dei ricercatori elementi informativi di altissima qualità su cui eseguire le ricerche dedicate. Questo database si integrerà completamente con la nostra cartella clinica elettronica”.

“L’Unità di Ricerca Covid-19 – continua Scambia – ha già accolto molteplici progetti di ricerca, approvati in tempi rapidi seguendo un percorso in ‘fast track’ messo a disposizione dal nostro Comitato Etico. Uno studio valuterà l’entità e l’andamento clinico dell’infezione da Covid-19 nei pazienti con tumori solidi; un altro studierà l’effetto del virus sul tratto gastro-intestinale e sul fegato. Altre ricerche si occuperanno di target diagnostici per percorsi personalizzati e di definire l’identikit della risposta infiammatoria ‘esagerata’ (la cosiddetta ‘tempesta citochinica’) e individuare quali siano i ‘predittori di risposta’ nei pazienti con Covid-19″.

“Infine anche il Gemelli prenderà parte allo studio multicentrico Ecmocard, sulla ‘tecnica Ecmo’ (Extra-Corporeal Membrane Oxygenation), frontiera d’emergenza per ossigenare il sangue dei pazienti con polmonite bilaterale da Covid-19. In tema di nuove terapie infine si aderirà al ‘protocollo Pascale’ sul tocilizumab, che sarà disponibile anche per i pazienti ricoverati al Gemelli e al Columbus Covid-2 Hospital”.

“È fondamentale – conclude il professor Scambia – che anche in questa fase di emergenza la ricerca continui a raggiungere l’eccellenza, per trovare cure efficaci e soprattutto sicure per i nostri cittadini oltre che per contribuire, su scala globale, alle conoscenze su questa temibile malattia”.

(Il Faro online)