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Regione Lazio, Parisi: “Il Piano rifiuti della Giunta è un no ideologico ai termovalorizzatori”

30 luglio 2020 | 10:00
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Regione Lazio, Parisi: “Il Piano rifiuti della Giunta è un no ideologico ai termovalorizzatori”

La posizione sul nuovo piano dei rifiuti del consigliere regionale Stefano Parisi, in un’intervista che sintetizza il suo intervento in aula

Regione Lazio – Dopo la relazione dell’assessore Massimiliano Valeriani, che ha illustrato i punti principali della proposta di delibera del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, nel Consiglio regionale del Lazio, si è sviluppata la discussione generale, con gli interventi dei vari gruppi politici.

La posizione sul nuovo piano dei rifiuti di Stefano Parisi, consigliere regionale, in un’intervista rilasciata a ilfaroonline.it che sintetizza il suo intervento in aula.

Parisi, come valuta il piano dei rifiuti (PRGR) proposto dalla Giunta e arrivato in aula in queste ore per l’approvazione?

“È un piano che non risolve i problemi della nostra Regione ed è tragicamente in continuità con i documenti precedenti. Non è in linea con le direttive europee perché non rispetta il principio della economia circolare in prossimità, ovvero smaltire i rifiuti il più vicino possibile dal punto di produzione, e non rispetta l’obiettivo della riduzione al 10% dei rifiuti in discarica. Un piano che non decide, che si pone obbiettivi non realistici date le attuali condizioni, e non supportato dalle necessarie informazioni finanziarie”.

Ha sentito la relazione dell’assessore Valeriani?

“Non mi ha affatto convinto e credo che non fosse convinto neanche lui di quanto ha dichiarato in aula. Ha di fatto scaricato sugli enti locali la responsabilità del disastro nella gestione rifiuti di questi anni. La verità è che il presidente Zingaretti avrebbe potuto, e avrebbe dovuto, intervenire utilizzando i poteri commissariali di cui dispone, ma non l’ha fatto. È un approccio già sentito”.

Quali sono gli obiettivi a suo dire “non realistici” del piano?

“Penso che la strategia ‘Zero Waste’ sia certamente un punto di arrivo, ma oggi non è una strada percorribile, a meno che non vogliamo prenderci in giro. Così come non è realistico pensare di portare la raccolta differenziata al 70% senza interventi organizzativi radicali, in particolare modo su Roma. È certamente ambizioso, ma se non modifichiamo le gravi condizioni da cui partiamo non saremo in grado di raggiungere questo obiettivo.”.

Di cosa ha bisogno la Regione per avere una gestione più efficiente del ciclo dei rifiuti? E come interverrete su questo Piano?

“Abbiamo presentato diversi emendamenti per modificare il testo. A nostro avviso il primo punto da cui si deve partire è la chiusura del ciclo dei rifiuti all’interno della Regione. Lavoreremo anche per raggiungere l’obiettivo zero discariche, che sono causa di forte inquinamento. Poi è bene dire che la raccolta differenziata va di pari passo con la termovalorizzazione. I rifiuti possono diventare una risorsa, ma è indispensabile puntare su impianti tecnologicamente avanzati che trasformano il residuo dei rifiuti in energia pulita, impianti di cui dispongono tutti i Paesi virtuosi. Purtroppo questo piano è caratterizzato da un approccio puramente ideologico, la Giunta continua a dire ‘no’ a questa ipotesi mantenendo una posizione che non ha alcun fondamento scientifico. Continueremo così a mandare in discarica e ad esportare quasi 500mila tonnellate di rifiuti. Un’attività costosissima per i cittadini del Lazio ed esposta all’azione della criminalità organizzata”.

Quanto incide il piano dei rifiuti su una regione come il Lazio?

“Molto più di quanto immaginiamo. Oggi abbiamo l’occasione di cambiare il volto della nostra Regione e di venir fuori dal disastro di questi anni. La pessima gestione dei rifiuti, soprattutto a Roma, ha allontanato per competitività il Lazio dalle regioni più virtuose del nord Italia. Ma il piano che stiamo discutendo in queste ore teme, con un approccio ideologico, l’utilizzo delle tecnologie avanzate che possono risolvere buona parte dei problemi che affliggono la nostra Regione. Mi auguro che la Giunta apra gli occhi e con intelligenza cambi opinione”.
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