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Sul comizio con Salvini e il focolaio Covid-19 a Terracina, l’Asl: “Le regole valgono per tutti”

6 ottobre 2020 | 19:51
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Sul comizio con Salvini e il focolaio Covid-19 a Terracina, l’Asl: “Le regole valgono per tutti”

“I soggetti che non sono considerati contatti primari e che vengono sottoposti a tampone di controllo, è necessario che stiano in isolamento fino ad esito del tampone’”.

Terracina – La vicenda legata a Salvini e al presunto focolaio scaturito nel corso del comizio elettorale che si è tenuto in un ristorante della cittadina pontina, l’Azienda sanitaria locale ritiene di dover fare alcune precisazioni.

“In merito alla presunta affermazione ‘Salvini deve stare a casa’ – la direzione generale dell’Asl puntualizza: “Si precisa che, durante l’intervista rilasciata a Radio Capital a fronte della richiesta di informazioni sulle posizioni dei leader della Lega che hanno partecipato al comizio elettorale di Terracina, è stato risposto che non vengono rilasciate dichiarazioni su singoli casi per quanto riferibili a persone note”.

L’Asl ci tiene, invece, ancora una volta a richiamare “le regole di comportamento generale che sono ‘se una persona risulta essere un contatto primario di un soggetto positivo, lo stesso viene posto in isolamento fiduciario per il periodo di quarantena e resta in isolamento anche a seguito di un primo tampone negativo poiché il contagio da Covid-19 potrebbe emergere successivamente sempre nell’ambito del periodo di quarantena. Per i soggetti che non sono considerati contatti primari e che vengono sottoposti a tampone di controllo, è necessario che gli stessi stiano in isolamento fino ad esito del tampone’”.

A seguire l’Azienda sanitaria specifica ulteriormente qual è la procedura nel caso in cui “un soggetto, indipendentemente da come si chiama o dal ruolo che svolge, rientra o meno tra quelli che devono rispettare l’isolamento fiduciario, dipende dal suo status di ‘contatto primario’ o dal fatto che ha effettuato un tampone di controllo.

È evidente che l’interesse mediatico, generato dal rilievo della situazione di positività di un soggetto nell’ambito di una iniziativa politica, può comportare che alcune dichiarazioni possano anche essere male interpretate. Se non si è riusciti ad essere sufficientemente chiari nel corso dell’intervista dispiace – conclude la direzione generale -, ma il senso autentico della dichiarazione consisteva nel riportare l’attenzione sulle regole generali e non certo argomentare su posizioni individuali”.