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Caos vaccini antinfluenzali: ci chiedono di farli, ma non ci sono

15 ottobre 2020 | 09:11
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Caos vaccini antinfluenzali: ci chiedono di farli, ma non ci sono

Vaccini antinfluenzali, Russo D’Auria: “La storia della signora Rosalba è l’emblema di un sistema che non funziona come dovrebbe”

I vaccini antinfluenzali sono una chimera. Lo sa bene la signora Rosalba, di Fiumicino, che sta vivendo una situazione paradossale. Un esempio di questa Italia in affanno, un episodio che riguarda Fiumicino, ma soltanto come simbolo di un disagio generalizzato.

Alla signora Rosalba è stato comunicato che per andare a trovare la mamma 93enne nella Residenza sanitaria per anziani dove è ospitata, dovrà fare il vaccino antinfluenzale. Non essendo una categoria a rischio, però, non potrà usufruire dell’erogazione da parte del medico di base che, comunque, le ha detto di non avere più alcun vaccino da fare, perché le pochissime dosi che gli sono state mandate sono già finite.
E sono molti i pazienti che ne avrebbero diritto, a stare nel limbo di una fornitura che non si sa quando arriverà né quante dosi saranno fornite.

La signora Rosalba si è recata in una farmacia del territorio per compare il vaccino antinfluenzale stagionale, ma la risposta è stata negativa: niente vaccini, non si sa quando ne arriveranno altri né se basteranno per tutti.

Mario Russo D'Auria

Mario Russo D’Auria

“Ad oggi la situazione è questa – spiega Mario Russo D’Auria, leader di Gil (Gruppo indipendente libero per Fiumicino) – ed è drammaticamente confusa. Ho fatto personalmente il giro di diverse farmacie del territorio, e la risposta è sempre la stessa: a dispetto della massiccia campagna mediatica governativa sull’importanza di vaccinarsi per l’influenza stagionale, i vaccini non si trovano.

Per il momento non ci sono, e in molti casi non possono neanche prendere prenotazioni, perché non hanno certezza di nulla. Una situazione paradossale, che vede Fiumicino in sofferenza , ma che riguarda tutte le città, visto che la fornitura è centralizzata.

Un tema – prosegue Russo D’Auria – sul quale la politica, anche quella locale, dovrebbe e potrebbe prendere posizione; non basta continuare a fare i pur giusti appelli alla prudenza, serve mettere in condizioni le persone di tutelarsi: fornendo i vaccini antinfluenzali esistenti, e poi mascherine e altri presidi sanitari. Impossibile pensare che nei già disastrati bilanci delle famiglie, con l’economia a pezzi, ci sia spazio per accantonare denaro per comprare ogni giorni mascherine chirurgiche nuove e gel disinfettanti.

Ricordo – conclude – che le mascherine ‘scadono’ dopo qualche ora di utilizzo, e che la gente non potendo fare altro utilizza la stessa mascherina per giorni. Far finta che ciò non accada non risolve il problema”.
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