La promessa del Papa: il Vaticano ridurrà a zero le emissioni nette prima del 2050

12 dicembre 2020 | 18:14
Share0

Le auto di cardinali e monsignori, ma anche l’utilitaria del Papa, saranno sostituite con auto ibride o elettriche

Città del Vaticano – “L’attuale pandemia e il cambiamento climatico, che non hanno solo rilevanza ambientale ma anche etica, sociale, economica e politica, incidono soprattutto nella vita dei più poveri e fragili” e “fanno appello alla nostra responsabilità di promuovere, con un impegno collettivo e solidale, una ‘cultura della curà che metta al centro la dignità umana e il bene comune”.

Lo afferma Papa Francesco nel videomessaggio all’High Level Virtual Climate Ambition Summit a 5 anni dall’Accordo di Parigi. “Oltre ad adottare alcune misure che non possono più essere rimandate, è necessaria una strategia che riduce le emissioni nette a zero (net-zero emissions)”.

Nel suo videomessaggio in lingua spagnola al Summit organizzato dalle Nazioni Unite, la Gran Bretagna e la Francia, in collaborazione con il Cile e l’Italia, papa Francesco spiega che “la Santa Sede si associa a questo obiettivo, muovendosi su due piani: da un lato, lo Stato della Città del Vaticano si impegna a ridurre a zero le emissioni nette prima del 2050, intensificando gli sforzi di gestione ambientale, già in corso da alcuni anni a questa parte, che rendono possibile l’uso razionale delle risorse naturali come l’acqua e l’energia, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, il rimboschimento e l’economia circolare anche nella gestione dei rifiuti”.

Dall’altra parte, prosegue il Pontefice, “la Santa Sede è impegnata a promuovere un’educazione all’ecologia integrale. Le misure politiche e tecniche devono essere combinate con un processo educativo che favorisca un modello culturale di sviluppo e sostenibilità centrato sulla fraternità e l’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente”. “In questa prospettiva – aggiunge – ho inaugurato il Patto Educativo Globale, per accompagnare le scuole e le università cattoliche, frequentate complessivamente da oltre 70 milioni di studenti in tutti i continenti; e ho sostenuto l’Economia di Francesco, attraverso la quale giovani economisti, imprenditori, esperti di finanza e del mondo del lavoro, promuovono nuovi percorsi che superino la povertà energetica, che pongano la cura dei beni comuni al centro delle politiche nazionali e internazionali, e che favoriscono una produzione sostenibile anche nei paesi a bassa rendita condividendo appropriate tecnologie avanzate”.

“È giunto il momento di cambiare rotta – conclude il Papa -. Non rubiamo alle nuove generazioni la speranza in un futuro migliore”.

E dalle parole si passa subito ai fatti. La svolta green del Vaticano coinvolge anche il parco auto di cardinali e monsignori. Non farà eccezione certamente nemmeno l’auto utilitaria del Papa. Infatti, spiega il Vaticano in una nota a corredo dell’eco-messaggio del Pontefice in occasione dell’ High Level Virtual Climate Ambitio, è stato avviato un “processo di sostituzione del parco automobilistico con autovetture a trazione elettrica o ibrida e la valorizzazione del concetto di recupero e riutilizzo nel campo della gestione dei rifiuti”.

Si sottolinea poi “l’incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani (dal 42% di differenziazione nel 2016 si è arrivati al 65% nel 2020 con l’obiettivo entro il 2023 di raggiungere quota 75%) e la differenziazione dei rifiuti speciali pari al 99%. Si tratta di chiari esempi di economia circolare, come quello del recupero dei materiali di scarto derivanti dalla manutenzione del verde e dei rifiuti organici, trasformandoli in compost di qualità e immettendo nuovamente nel territorio i prodotti prelevati dall’ambiente”.

“Tuttavia – sottolinea la nota -, le misure politiche, tecniche ed operative sono necessarie ma non sufficienti per conseguire l’obiettivo di un ‘net-zero’ e soprattutto per propagare la ‘cultura della cura’: esse devono unirsi a un processo educativo che, anche e soprattutto tra i giovani, promuova nuovi stili di vita e favorisca un modello culturale di sviluppo e di sostenibilità incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra essere umano e ambiente. E qui che si inserisce il secondo impegno annunciato dal Santo Padre, relativo alla promozione di un’educazione all’ecologia integrale, per la quale la Santa Sede intensificherà quanto già messo in atto da lungo tempo. D’altronde, il Magistero non ha mai taciuto l’urgente necessità di leggere le differenti crisi del mondo contemporaneo, tra loro fortemente interrelate, adottando un approccio integrale dai profondi risvolti formativi”.

“L’educazione cattolica – inclusiva per natura e aperta a tutti senza distinzione di fede – offre un contributo rilevante in tale direzione, mettendo la persona al centro e proponendo i valori etici necessari ad uno sviluppo umano integrale. Le 216 mila scuole cattoliche, – ricorda la nota del Vaticano – frequentate da oltre 60 milioni di alunni, e le 1.750 università cattoliche, con più di 11 milioni di studenti, sono un punto di riferimento educativo per contribuire alla costruzione di una nuova umanità”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
Clicca qui per iscriverti al canale Telegram, solo notizie sul Papa e Vaticano