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Ardea, il medico Mariano Amici: “Sul vaccino aspetto prove scientifiche, non insulti”

1 febbraio 2021 | 17:16
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Ardea, il medico Mariano Amici: “Sul vaccino aspetto prove scientifiche, non insulti”

“Tutti preferiscono attaccarmi e insultarmi anziché confrontarsi serenamente per provare a capire se davvero possano esserci alternative”

Ardea – “Noto che ancora una volta, invece di confutare nel merito le mie tesi, i colleghi medici che incontro nei salotti televisivi preferiscono tentare di delegittimarmi con etichette che non mi appartengono, facendo ironia o sminuendo la mia attività professionale: peccato che i risultati positivi che ho ottenuto nella lotta al Covid nell’ambito dei miei pazienti siano sotto gli occhi di tutti e che le critiche e le perplessità che muovo al vaccino siano scritte addirittura nel bugiardino della Pfizer e nei documenti di Ema e Aifa. Perché oggi è così difficile nel mondo della scienza e della medicina confrontarsi su opinioni divergenti?”.

Così Mariano Amici, il medico di base presso l’Asl Roma 6 balzato agli onori delle cronache per aver criticato i protocolli ministeriali anti-Covid adottati negli ospedali e per i dubbi espressi sull’efficacia e sull’innocuità del vaccino anti Covid-19, commenta le polemiche sorte dopo il suo intervento di ieri sera alla trasmissione Non è l’Arena su La7.

Ospite di Massimo Giletti a pochi giorni dalla sua partecipazione al programma Piazza Pulita, il professionista di Ardea ha ribadito le sue tesi in uno scontro molto acceso con il professor Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive del San Martino di Genova: “Non è la prima volta – spiega oggi Mariano Amici – che questo collega chiede il mio allontanamento dall’Ordine o ancora fa ironia sulla mia preparazione e sulle mie competenze, accusandomi poi di essere contro i vaccini: perché, invece, ancora una volta non ha risposto sul piano scientifico alle mie affermazioni per esempio sulle vaccinazioni o sui tamponi posto che gli stessi dubbi vengono espressi anche da esponenti di spicco dell’Oms o ancora dall’autorevole British Medical Journal?”.

“Ma soprattutto, perché di fronte ad un medico che da mesi cura i propri pazienti nelle proprie case con un approccio terapeutico personalizzato e soprattutto avendo risultati positivi dimostrabili, tutti preferiscono attaccarmi e insultarmi anziché confrontarsi serenamente per provare a capire se davvero possano esserci alternative ai rigidi protocolli ministeriali che, purtroppo, non sembrano rivelarsi sempre efficaci? Da medico con 40 anni di esperienza alle spalle e un anno in prima linea contro il Covid non mi riconosco in una scienza e in una medicina autoreferenziale e arroccata sulle proprie posizioni, visto che per definizione sono branche del sapere in costante evoluzione tra errori e nuove intuizioni, e non capisco perché il mio modo di esercitare la professione debba destare così tanto scandalo: io seguo soltanto le indicazioni del giuramento di Ippocrate che invita noi medici a operare secondo scienza e coscienza, caso per caso, preoccupandomi prima di tutto di non nuocere ai pazienti o di alimentare false aspettative”, conclude Amici.
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