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Alitalia, lavoratori e sindacati in protesta all’aeroporto di Fiumicino: i motivi dello sciopero

25 marzo 2021 | 11:53
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Alitalia, lavoratori e sindacati in protesta all’aeroporto di Fiumicino: i motivi dello sciopero

E alla manifestazione, che si terrà venerdì 26 marzo dalle ore 11, parteciperà anche l’intero arco delle forze politiche del Comune di Fiumicino

Fiumicino – Si terrà alle 0re 11 di domani, venerdì 26 marzo, alle Partenze del T3 dell’aeroporto di Fiumicino, la manifestazione di tutti i lavoratori Alitalia e Cityliner delle loro famiglie, che rischiano di non avere più il necessario sostentamento per sopravvivere.

Ad annunciarlo sono le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto Aereo, che spiegano: “Con estrema preoccupazione dobbiamo comunicarvi che ad oggi, nonostante il giorno previsto per il pagamento degli stipendi si stia avvicinando, ci troviamo nella seguente situazione:

  • totale incertezza sull’erogazione delle retribuzioni di marzo 2021;
  • comunicazione aziendale di indisponibilità ad anticipare il trattamento base della Cigs formalizzata presso il Ministero del Lavoro il 18 marzo u.s.;
  • totale incertezza sulla data di pagamento della prestazione Cigs base da parte di Inps;
  • totale incertezza sulla data di pagamento dell’integrazione del Fsta, relativa al mese di dicembre 2020, da parte di Inps.

“In questa situazione drammatica – proseguono i sindacati – i commissari di Alitalia hanno nuovamente e scelleratamente rinviato l’incontro con le parti sociali al 31 marzo. Si fa sempre più concreto il rischio che circa 11.000 famiglie rimarranno senza reddito e senza integrazioni salariali per un periodo ad ora sconosciuto, non riuscendo ad avere rassicurazioni né da parte aziendale né da parte dell’Istituto di Previdenza Sociale sull’evolversi della situazione”.

“A questo si aggiunge l’inaccettabile silenzio del Mise ed il preoccupante stallo governativo rispetto alla partenza della NewCo (Ita) che, nella migliore delle ipotesi, avvierà le sue operazioni non prima dell’estate, con dimensioni eccessivamente ridotte e un piano industriale assolutamente inadeguato al rilancio della compagnia di bandiera. Quanto espresso finora non ci lascia altra scelta se non quella di far sentire forte la nostra voce e manifestare tutto il nostro dissenso in una manifestazione che dovrà essere ricordata come storica”.

“Al fine di allargare la partecipazione anche ai lavoratori in servizio, viene indetta un’assemblea ai sensi della legge 300 e in conformità al Ccnl sempre il 26 marzo dalle ore 11.00 alle ore 13.00. Contestualmente a sostegno delle iniziative viene indetto da subito lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale. Il momento di agire è arrivato, non possiamo più aspettare“.

“Undicimila lavoratori rischiano di rimanere senza retribuzione, ma la cosa peggiore è che l’incontro con i commissari e l’anticipo dei 55 milioni necessari all’anticipo degli stipendi è stato rimandato complicando emotivamente la trattativa”, racconta il segretario Ugl del comparto Trasporto Aereo, Francesco Rocco Alfonsi. “I lavoratori, purtroppo, non vedono futuro e le voci sulla trattativa separata con una netta predilezione per la parte aviation genera ancora più incertezza”.

“Non c’è futuro industriale né tenuta: quindi siamo scesi in piazza in modo importante e domani e il 14 aprile lo faremo nuovamente per far sentire la nostra voce e far valere i diritti di tutti i lavoratori del comparto. Chiediamo un cambio di passo importante: stamane con Salvini abbiamo avuto un dialogo importante e lui ha centrato in pieno le priorità. Non ultima, quella di mantenere in vita in modo sano una compagnia di bandiera sulla quale investire come è avvenuto per Ferrovie dello Stato”.

“I soldi investiti in questi anni in Alitalia hanno generato reddito e indotto non sono stati uno spreco di denaro pubblico: hanno in realtà contribuito a sostenere una compagnia di vanto per l’intera nazione che genera numeri importanti e vale il 10% del Pil nazionale. Sono contento che vi sia una compattezza d’intenti nel Consiglio comunale su questi temi e voglio ricordare come Alitalia possa essere considerata la ‘più grande fabbrica italiana’ con 42mila dipendenti che vanno tutelati, così come va strutturato un piano aziendale che pensi anche agli investimenti strutturali e infrastrutturali per portarla ad essere una delle migliori al mondo come è nelle sue potenzialità”, conclude Alfonsi.

Giunta, maggioranza e opposizione di Fiumicino si schierano con i lavoratori Alitalia

“Il nuovo Piano Alitalia del governo guidato da Mario Draghi prevede, a quanto si apprende, migliaia di licenziamenti tra i lavoratori, e la trasformazione della compagnia di bandiera in un vettore aereo regionale. Evidenti le pesanti ricadute economiche e sociali per il territorio di Fiumicino: la prospettiva del ridimensionamento di Alitalia vede la netta contrarietà della Giunta comunale, guidata dal sindaco Esterino Montino, ma anche della maggioranza e dell’opposizione”, si legge in una nota diffusa dal Comune di Fiumicino.

Ad aderire alla manifestazione di venerdì, infatti, sarà l’intero arco delle forze politiche del Comune di Fiumicino.

“Come maggioranza al Consiglio comunale di Fiumicino non possiamo che esprimerci a sostegno della manifestazione indetta per venerdì 26 marzo da Cgil, Cisl, Uil e Ugl contro la totale incertezza economica in cui versano le lavoratrici e i lavoratori di Alitalia e Cityliner”, dichiarano i capigruppo della maggioranza in Consiglio comunale.

“In linea con quanto discusso durante l’ultimo Consiglio comunale straordinario sulle sorti della compagnia di bandiera – proseguono -, aderiamo alla mobilitazione sindacale. Non solo perché non è accettabile l’incertezza sugli stipendi, sulla cassa integrazione, sul fondo di solidarietà per il trasporto aereo, ma anche per ribadire la nostra posizione sul piano che prevede una drastica riduzione del personale, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e la sostanziale liquidazione dell’azienda, sebbene non immediata”.

“Siamo tra i promotori di questa iniziativa, che deriva da un Consiglio comunale aperto che ha stabilito in maniera collegiale l’adesione alla manifestazione”, sottolinea Mario Baccini, capogruppo del centrodestra in Comune.

“La città di Fiumicino sostiene la lotta dei lavoratori perché la crisi di Alitalia si ripercuote in maniera significativa in tutta la regione e in particolare sulla nostra città”, spiega Baccini. “Sono profondamente preoccupato, mi auguro che il governo guidato da Mario Draghi metta in campo provvedimenti utili per rilanciare Alitalia, e tutelare i posti di lavoro e l’indotto che deriva dal trasporto aereo”.

“Ho l’impressione che il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti abbia fatto valutazioni che non conosciamo ancora. Ma è chiaro che noi, a Fiumicino, non possiamo vedere morire la città insieme al sistema aeroportuale. E dunque saremo in piazza a difendere un patrimonio di tutti”, prosegue.

“Quello di cui sono fortemente convinto è che un vettore di Stato sia elemento un industriale indispensabile per qualunque Paese avanzato. E a maggior ragione una compagnia di grandezza e potenzialità come Alitalia deve essere una risorsa per tutta la nostra nazione. Non possiamo immaginare – continua Baccini – una compagnia provinciale e di cedere gli slot, svendendo il nostro capitale: per questo domani saremo in piazza”.

“Per quanto riguarda i lavoratori dobbiamo ricordare che non solo Alitalia, ma anche AdR, ha un grande problema nel pagamento degli stipendi e dobbiamo ricordare anche tutti i lavoratori a tempo determinato e tutti i precari che purtroppo stanno vivendo questa crisi e che vanno tutelati e reintegrati in un piano industriale di grande respiro. Il centrodestra a Fiumicino è compatto nel sostenere le ragioni dei lavoratori sui tavoli di trattative. Noi sosteniamo le ragioni dell’aeroporto come punto nodale di un indotto che è fondamentale per l’area e soprattutto per uno sviluppo turistico che espanda le possibilità di tutto il Lazio”, conclude Baccini.

Anche il consigliere capogruppo della Lega, Vincenzo D’Intino, ha sottolineato come sia fondamentale considerare l’aeroporto con tutte le sue complessità come parte integrante del territorio e dell’indotto economico di Fiumicino: “La mozione presentata in Consiglio straordinario – ha detto – vuole ribadire come sia necessario considerare l’aeroporto un corpo unico con la città e le vicende ad esso legate sono una parte integrante di Fiumicino, perché le ripercussioni sociali, soprattutto riguardanti gli esuberi dei lavoratori, ricadranno sulla città. Quindi l’Amministrazione dovrà farsene carico: per questo abbiamo chiesto un tavolo permanente per studiare come ricollocare gli esuberi”.

Il vero problema negli ultimi due anni – ha sottolineato il capogruppo Lega- è stata l’assenza di dialogo con tutte le sigle sindacali e con i vertici della rappresentanza politica e governativa. Per questo abbiamo cercato di lavorare, anche come partito, per trovare un punto di incontro e discussione con la politica e gli esponenti del governo e, proprio stamane, abbiamo raggiunto un primo punto di dialogo. Io ribadisco che necessita una compattezza di intenti per un Piano industriale ancora tutto da stilare, senza cercare di addossare responsabilità al Governo attuale: responsabilità legate a una gestione con radici lontane negli anni e che, in realtà, attraversano diversi governi. Noi continueremo a spingere per creare le condizioni virtuose, come la creazione di un tavolo permanente per gestire i costi sociali ed esuberi, ma tutti gli asset devono partecipare. L’indotto aeroportuale è enorme e molti si soffermano solo su Alitalia, mentre la questione coinvolge molti attori, dagli albergatori ai ristoratori ai parcheggiatori, che vivono di indotto aeroportuale e che sono il tessuto economico di Fiumicino”, conclude D’Intino.

Montino: “Al fianco dei lavoratori Alitalia”

Domani sarò al Terminal 3, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Alitalia e delle sigle sindacali che hanno indetto la mobilitazione”. Lo dichiara il sindaco Esterino Montino.

“Il sostegno del Comune di Fiumicino non mancherà mai al personale di Alitalia che si batte per preservare il proprio posto di lavoro e per un’azienda solida, forte e competitiva – prosegue Montino -. La mia presenza, dunque, è in linea con le posizioni più volte espresse nei diversi consigli comunali straordinari che abbiamo organizzato su questo tema e con le proposte avanzate per il risanamento e il rilancio di Alitalia”.

Siamo pronti a tutte le mobilitazioni necessarie, come più volte detto, coinvolgendo anche altre istituzioni interessate da questa grave crisi – conclude il sindaco -. Insieme a me ci saranno anche i consiglieri e le consigliere e alcuni assessori della giunta”.

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