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Ares Latina, due furbetti del cartellino sospesi dal servizio

29 marzo 2021 | 09:58
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Ares Latina, due furbetti del cartellino sospesi dal servizio

I carabinieri del Nas hanno accertato 58 episodi di “abusiva” timbratura del badge

Latina – Nella mattina di oggi i carabinieri del Nas di Latina, coadiuvati dai militari della Compagnia di Terracina, hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Latina, di applicazione della misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per la durata di 10 mesi, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca complessiva di mille e 533,32 euro nei confronti di due dipendenti Ares – Agenzia regionale emergenza sanitaria – 118 di Latina, in possesso della qualifica di infermiere ma in servizio quali operatori presso la centrale operativa.

Si tratta di un 60enne e di un 54enne, entrambi residenti a Terracina, accusati di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, per aver in più occasioni attestato falsamente la propria presenza in servizio mediante l’alterazione del sistema di rivelazione delle presenze, percependo indebitamente la suddetta somma di denaro quale ingiusto profitto nel periodo compreso tra i trascorsi medi di dicembre e gennaio.

L’attività di indagine, denominata “Trinca”, condotta dai militari del Nas pontino, è stata avviata a seguito di specifica delega del dottor Giuseppe De Falco, Procuratore capo della Procura della Repubblica di Latina, mirata ad accertare presunti fenomeni di assenteismo dal lavoro commessi da alcuni dipendenti dell’Ares 118 di quel centro cittadino.

Le investigazioni, consistite in reiterati servizi di osservazione, pedinamenti e riscontri effettuati anche con l’utilizzo di sistemi di localizzazione Gps e analisi di tabulati di traffico telefonico, hanno permesso di accertare a carico dei due indagati ben 58 episodi di abusiva timbratura del badge nei soli due mesi monitorati, con conseguente indebita retribuzione di ore di lavoro, sia ordinario sia straordinario, non effettuate e buoni pasto non maturati, calcolati complessivamente in mille 533,32 euro.

Nel corso delle indagini i militari hanno appurato che gli indagati nel breve periodo attenzionato si servivano della complicità di altri colleghi, in via di identificazione, ai quali consegnavano il badge da passare. In particolare uni dei due destinatari delle misure cautelari odierne, sebbene rivestisse l’incarico di responsabile di posizione organizzativa con funzione di controllo sugli altri dipendenti della Centrale operativa Ares ha certificato consapevolmente le timbrature irregolari dell’altro dipendente.

I carabinieri del Nas hanno documentato come uno dei due in numerose circostanze, anziché sul luogo di lavoro si trovasse al bar, altre volte a fare la spesa e addirittura in alcune occasioni al mare a fotografare il panorama per postare poi le foto scattate sui social.

La somma di denaro indebitamente percepita in danno alla Regione Lazio è stata recuperata e sottoposta a sequestro sui rispettivi conti correnti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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