Roma, archeologo scopre un traffico di reperti storici mentre è al bar

5 giugno 2021 | 12:28
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L’uomo ha sorpreso il gestore del bar e un ristoratore intenti a scaricare da un furgone oggetti poi rivelatisi reperti storici di grande valore

Roma – Compresa l’importanza degli oggetti che si è trovato di fronte, un archeologo, che stava consumando all’interno di un bar in via Frascati, ha chiesto, tramite segnalazione al NUE 112 l’intervento della Polizia di Stato.

Quando sono arrivati sul posto, gli agenti del commissariato Appio diretto da Pamela De Giorgi, nell’area esterna all’attività commerciale hanno trovato oltre al gestore del bar anche un ristoratore intenti a scaricare da un furgone oggetti, successivamente periziati come “reperti storici” – con valore da quantificare ma comunque di elevato pregio – da due funzionari archeologi del Ministero dei Beni Culturali del Parco archeologico dell’Appia Antica.

” Cercavamo oggetti di arredo per esterni e li abbiamo acquistati online“: così si sono giustificati i due uomini, un 25enne e un 64enne, entrambi romani, fornendo altresì il nominativo della venditrice, la quale, tra l’altro, aveva regalato loro gli oggetti considerati di pregio rinvenuti e sequestrati nel corso dell’operazione di polizia.

La 76enne responsabile della vendita – raggiunta dagli agenti nella sua abitazione per il successivo sviluppo dell’attività investigativa – si è mostrata molto sorpresa dal valore degli oggetti acquistati dai due commercianti, tant’è che li aveva ceduti senza alcun compenso e contemporaneamente ha indicato altri reperti in suo possesso.

Al termine dell’operazione acquirenti e venditrice sono stati denunciati per ricettazione e violazione degli articoli 175 e 176 del codice dei beni culturali e del paesaggio, nei confronti del 64enne si è proceduto anche alla contestazione del reato di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale a causa delle minacce e invettive rivolte agli agenti nel corso dei successivi adempimenti.

Sono stati sequestrati:

  • un’anfora integra di tipo “africana grande” con altezza di circa 90 centimetri e diametro di 17 centimetri. L’esemplare presenta un bollo rettangolare sull’orlo, un’ansa è ricomposta. Cronologia indicativa epoca imperiale romana. Autentica;
  • un’anfora tipo “africana grande” ricomponibile all’altezza della fascia superiore della spalla, in due frammenti, con altezza complessiva di circa 90 centimetri e diametro al bordo, a sezione triangolare di circa 16 centimetri. Cronologia indicativa epoca imperiale romana. Autentica;
  • un manufatto scultoreo in marmo verde (probabilmente serpentino), costituito da 4 frammenti di dimensioni decimetriche (due ricomponibili) e 2 frammenti centimetri. Il manufatto presenta una decorazione costituita da un mostro marino, inserito in un ambiente acquatico con onde e scogli, caratterizzati da un abbondante uso del trapano. Il manufatto presenta alcune tracce di ri-lavorazione di epoca successiva, che ad una prima analisi rendono complessa sia un ‘attribuzione cronologica sia una valutazione di effettiva autenticità. Al rarità del materiale sembra comunque confermare una ipotesi di originalità (da verificare);
  • un frammento di patera marmorea con decorazione a medusa, diametro 24 centimetri;
  • un capitello in travertino di epoca medievale, altezza 17 centimetri, decorazione vegetale;
  • un frammento di cornice con decorazione a Putini e Festoni, cm 43×24;
  • una statua marmorea altezza centimetri 52, raffigurante una lotta tra un centauro ed un Putino, presenti tracce di perni di restauro antichi, statua presumibilmente di epoca imperiale romana;
  • una statuetta marmorea parzialmente mutila, altezza 38 centimetri, raffigurante un uomo barbuto, presumibilmente il dio greco Poseidone, statua presumibilmente di epoca imperiale romana;
  • un frammento di scultura in marmo verde, con decorazione mostro marino;
  • tre frammenti centimetrici di marmo verde;
  • un basamento poligonale in marmo verde con diametro inferiore a 63 centimetri e diametro superiore a 50 centimetri.

A margine dell’importante ritrovamento, gli stessi agenti del commissariato Appio, mentre operavano nel bar di via Frascati, hanno notato l’odore tipico della marijuana provenire da un tavolo dove erano seduti 4 giovani ed effettivamente 2 di loro avevano dell’erba. I poliziotti hanno poi perquisito le loro abitazioni ed a casa di un 22enne romano sono stati trovati circa 130 grammi di hashish e marijuana, nonché il materiale per la pesatura delle singole dosi. Il ragazzo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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