Roma, commercio abusivo: 20mila euro di multe a 7 venditori ambulanti

7 agosto 2021 | 09:56
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Roma, commercio abusivo: 20mila euro di multe a 7 venditori ambulanti
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Roma, commercio abusivo: 20mila euro di multe a 7 venditori ambulanti
Roma, commercio abusivo: 20mila euro di multe a 7 venditori ambulanti

L’esito delle attività di controllo svolte dai carabinieri di San Pietro, dal Nas e dalla Polizia Locale

Roma -Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma San Pietro unitamente ai Carabinieri del Nas di Roma e della Polizia Locale di Roma Capitale, hanno effettuato una mirata attività di controllo in tutta l’area da piazza Pio XII e via della Conciliazione, volta a contrastare ogni forma di degrado, il commercio ambulante abusivo e l’accattonaggio, che ha permesso di denunciare 2 cittadini stranieri e di elevare sanzioni amministrative per 20mila euro.

In particolare, i Carabinieri della Stazione San Pietro hanno denunciato a piede libero, per esercizio molesto dell’accattonaggio due cittadini stranieri, senza fissa dimora di 40 e 51 anni, entrambi già noti ai militari. I due sono stati sorpresi rispettivamente in piazza Pio XII e largo Giovanni XXIII mentre, con l’ausilio di una stampella e l’altro di un bastone, si fingevano claudicanti e chiedevano insistentemente l’elemosina ai turisti in transito.

Con il supporto dei Carabinieri del Nas e della Polizia Locale sono state elevate sanzioni amministrative nei confronti di 7 venditori ambulanti per un importo complessivo di 20 mila euro. In particolare sono stati sanzionati per inosservanza delle procedure volte a garantire la sicurezza igienica degli alimenti, due romani di 56 e 59 anni. Inoltre è stata disposta l’immediata chiusura dell’attività di vendita ambulante nei confronti di un 60enne e di una 56enne, che con i loro camion bar, in piazza Pio XII e in via della Conciliazione, sono stati sorpresi mentre occupavano arbitrariamente una postazione destinata al commercio ambulante di un altro venditore.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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