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Penitro, devastata la primaria “Giovanni Bosco”

25 agosto 2021 | 22:52
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Penitro, devastata la primaria “Giovanni Bosco”

Monta la rabbia dei residenti, che chiedono a gran voce l’installazione di telecamere di videosorveglianza

Formia – “Questa volta non è stata la casetta dell’Enel ad avere la peggio, ma la nostra scuola… la scuola elementare “Giovanni Bosco”. Se sia stato lo stesso scellerato o gli stessi scellerati, ancora non c’è dato saperlo… sappiamo solo, ed eviteremo di elencarli, che tanti gesti ignobili e deplorevoli sono stati compiuti nelle nostre classi, li dove siedono i nostri figli. Ciò che sappiamo con certezza è che qualche sera prima, una banda di ragazzi, con spranga a seguito, aveva cercato di sfondare il muro realizzato dal Comune all’interno del campetto.”

E ancora: “Episodi simili purtroppo si perpetuano all’infinito e da troppo tempo, per questo, ciò che ci sta particolarmente a cuore è sollecitare alla denuncia. Lasciare impuniti soggetti del genere significa lasciarli liberi di continuare a perpetuare qualsiasi forma di reato… Chiunque fosse in possesso di filmati, foto o informazioni utili alle forze dell’ordine è cortesemente invitato a girare tutto ai Carabinieri, dove è già stata depositata la denuncia, oppure adoperare la scrivente come tramite. Assumersi le proprie responsabilità significa consegnare, ai propri figli un mondo migliore!”

E’ il messaggio di Giovanna, del comitato di quartiere di Penitro. Il motivo è presto detto: la scuola “Don Bosco è finita di nuovo nel mirino, suo malgrado, protagonista di atti vandalici da parte di ignoti. Di nuovo ferita da un vandalismo che sembra spezzarla nel suo significato più profondo: quello di istruire, di insegnare non solo le materie, ma soprattutto, il senso civico, il rispetto per un luogo che fornisce un servizio di primaria importanza all’interno di una comunità. Una ferita che aperta già anni fa, quando, nel 2013, vennero rubati 350 euro da destinare alla beneficenza e, poi, riaperta nel 2015, quando, vennero forzate le porte dell’istituto per rubare 6 pc…

A Penitro scoppia la polemica: “Dove sono le telecamere?”

Una situazione nota quella di Penitro, eppure, forse, sottovalutata, tant’è che a quest’episodio si accompagna la rabbia dei residenti, esplosa in una vera e proprio polemica, concentrata su due punti principali: il fatto che Penitro sia una zona completamente dimenticata dalla politica e dal fatto che, nonostante questi episodi si ripetano spesso, ancora non ci sono le telecamere, che possano inchiodare i colpevoli.

“Penitro dimenticata – scrive Daria -. Perché dovrei andare a votare quest’autunno?” E ancora: “La scuola di Penitro viene presa di mira ogni 3/4 mesi – scrive Gaetano – con danni esosi per la comunità, non capisco perché si ostinano a non installare le telecamere di sorveglianza.”

L’impianto di allarme c’è – sottolinea ancora Maurizio – perché non viene attivato? E se non funzionava, perché non si è avvisato il Comune?”

La denuncia contro ignoti e la testimonianza della vicaria

A Penitro la rabbia è tanta, ma ora toccherà ai Carabinieri (dove è stata già fatta regolare denuncia contro ignoti) stabilire se l’allarme è scattato o meno (in caso, se è stato disattivato o se non funzionava).

A fornire ulteriori dettagli, intanto, è la vicaria dell’istituto, che, sui social, racconta: “Ho fatto il sopralluogo e la denuncia per quanto scritto in qualità di vicaria e mi chiedo: qualcuno non si è accorto che il proprio figlio è tornato a casa con le scarpe sporche di vernice e probabilmente maglietta e pantaloncini nello stesso modo?

Vi garantisco – conclude – che l’impronta più grande non superava il numero 38…”

Se ne deduce (come era prevedibile) che chi ha agito non l’ha fatto da solo (si parla di più impronte) e che, probabilmente, si tratta di ragazzi.

La reazione della politica

Intanto, per il momento, dal mondo della politica, a intervenire è stato solo l’ex sindaco (e già candidata alle prossime elezioni) Paola Villa, che ha fatto sapere: “Devastare una scuola è devastare la città e chi lo fa è un povero di animo, di spirito e di cervello.

Di nuovo una scuola, di nuovo ci rimettono i ragazzi, i docenti, tutto il personale Ata e le famiglie. Vandali senza dignità e senza vergogna, non c’è molto da aggiungere. Invece un quartiere, quello di Penitro, che resiste, che cerca di non farsi abbattere dall’ennesimo atto scellerato, contro tutti, nessuno escluso.”

La Villa, poi, interviene anche su quella che sono la rabbia e le richieste dei residenti: “Se da un lato è giusto chiedere la messa in sicurezza dell’area, come istallare videocamere e ripristinare il sistema di allarme, dall’altro la richiesta è di non girarsi dall’altra parte. Una devastazione simile non può non aver avuto occhi che hanno visto o orecchie che hanno udito.

Il Comitato di Penitro come al solito ci mette la faccia, ma qui – conclude la Villa – ce la dobbiamo mettere tutti. Chi ha informazioni utili le faccia pervenire in qualsiasi forma alle forze dell’ordine.”

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