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Riapre il Museo delle Navi a Fiumicino

7 ottobre 2021 | 15:00
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Riapre il Museo delle Navi a Fiumicino

Ad inaugurare il museo, domani 8 ottobre, il Ministro della cultura Dario Franceschini.

Fiumicino – Sarà il Ministro della cultura a inaugurare domani, venerdì 8 ottobre, la riapertura del Museo delle Navi di Fiumicino.

Alle ore 11.00 Dario Franceschini taglierà il nastro in via Alessandro Guidoni all’ingresso dello storico museo che custodisce al suo interno una delle più importanti collezioni di navi antiche del Mediterraneo.

Cinque i relitti principali e di eccezionale valore storico: tre imbarcazioni fluviali per il trasporto delle merci lungo il Tevere tra Portus e Roma, una nave da trasporto marittimo e una delle rare barche da pesca conosciute di età romana il cui uso è certo, dotata di un acquario centrale per conservare vivo il pescato.

Un bene archeologico che è stato chiuso al pubblico per lunghissimo tempo e che domani tornerà a nuova vita, grazie a lavori di ristrutturazione e ad un nuovo allestimento, finanziati dal Mibact anche grazie all’impegno in questa direzione del Parco Archeologico di Ostia Antica.

La storia

Tra il 1958 e il 1965, durante la costruzione dell’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci”, vennero alla luce gli scafi di 7 navi romane. I relitti si trovavano nell’area dell’antico Porto di Claudio, un grandioso bacino di 150 ettari che nel corso dei secoli venne riempito dai sedimenti del Tevere, fino a scomparire quasi del tutto.

Per garantire la conservazione dei fragili resti lignei e permettere la loro visione da parte del pubblico, nel 1979 venne inaugurato il Museo delle Navi, costruito presso l’area di rinvenimento dei relitti in via Alessandro Guidoni. Per motivi conservativi si decise di esporre solo i 5 scafi meglio conservati dei 7 rinvenuti, ovvero una barca da pesca provvista di vivaio sul ponte e 4 imbarcazioni di piccolo cabotaggio, adatte alla navigazione fluviale lungo il Tevere (naves caudicariae).

I natanti furono probabilmente affondati intenzionalmente al termine della loro vita utile, in un’area portuale poco utilizzata ai margini del bacino di Claudio.

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