Roma, smontava e cannibalizzava auto rubate in un box condominiale: arrestato 55enne

18 ottobre 2021 | 15:49
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Roma, smontava e cannibalizzava auto rubate in un box condominiale: arrestato 55enne

Arrestato 55enne per riciclaggio e denunciata un’altra persona per il medesimo reato.

Roma – E’ stata immediata la risposta del personale della Polizia di Stato del commissariato Tuscolano, diretto da Fiorella Bosco, alle segnalazioni da parte di alcuni residenti che hanno evidenziato un anomalo via vai di autovetture all’interno di un box nella zona Gregna di Sant’Andrea.

Subito approntato un servizio di osservazione che ha permesso di individuare, presso un giardino condominiale, un box abusivo, all’interno del quale, gli agenti hanno constatato la presenza di una persona intenta a smontare un’autovettura e tramite un frullino a tagliare le parti di ciò che rimaneva del telaio.

I poliziotti sono quindi intervenuti immediatamente bloccando l’uomo.

Gli accertamenti svolti dagli uomini del commissariato hanno permesso di appurare che la vettura sulla quale l’uomo, 55enne romano, già conosciuto alle forze dell’ordine,  era intento a ‘lavorare’,  ormai completamente cannibalizzata, era provento di furto e denunciata pochi giorni prima.

Inoltre, recuperate le parti meccaniche e di carrozzeria già smontate, sono state rinvenute anche le relative targhe piegate in più parti al fine di occultarle.

Durante l’intervento degli agenti nella struttura, è giunto un uomo, anch’egli già noto alla giustizia, a bordo di un autocarro che, dopo alcune manovre, ha parcheggiato all’interno del box oggetto dell’ispezione, affermando di dover prelevare del ferro vecchio. A bordo del mezzo, però, è stata trovata una parte in plastica, appartenente ad un’altra autovettura, ed oggetto di ulteriori accertamenti da parte dei poliziotti.

Al termine delle indagini, l’uomo è stato tratto in arresto per riciclaggio ed il ‘complice’ denunciato in stato di libertà per il medesimo reato.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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