La dichiarazione

Mancano infermieri per l’assistenza domiciliare, Fnopi: “Ne servono subito 6mila”

19 marzo 2022 | 09:00
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Mancano infermieri per l’assistenza domiciliare, Fnopi: “Ne servono subito 6mila”

Attualmente l’assistenza domiciliare interessa circa il 21% della popolazione italiana, ma è ferma a circa il 4% dell’erogazione degli interventi

Alla Winter School 2022 di Napoli, dal titolo “Cambia la Sanità. Reinventare Processi, Ruoli e Competenze”, organizzata da Motore Sanità, promossa e divulgata da Mondosanità e Dentro la Salute e realizzata con il contributo incondizionato di Gilead, Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson, AlmavivA, Daiichi Sankyo, GSK, IBM, Sanofi, Angelini Pharma, Kyowa Kirin, Siemens Healthineers e Teva, si è parlato di assistenza domiciliare nella sessione intitolata “Come costruire una assistenza domiciliare a media complessità e quali filiere necessarie”, e a fare il punto sulla situazione attuale è stata FNOPI, la Federazione nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche.

Dati alla mano, FNOPI ha snocciolato numeri. Attualmente l’assistenza domiciliare di media complessità interessa circa il 21% della popolazione italiana (cronici con più patologie anche gravi), ma è ferma a circa il 4% dell’erogazione degli interventi necessari, mentre il PNRR prevede il raggiungimento di almeno il 10%. L’assistenza domiciliare di media intensità ha come sua prima caratteristica la multidisciplinarietà degli interventi in funzione della condizione dell’assistito, senza alcuna gerarchizzazione dei professionisti coinvolti e prevede che a organizzarla tra le varie professionalità sia l’infermiere. Per raggiungere gli standard richiesti però, le stime di istituzioni e università calcolano la necessità di un numero di infermieri specializzati a breve termine (per raggiungere il 5-6%) di circa 6.000 e a medio termine (per raggiungere il 10%) di almeno 60.000 di cui 20.000 infermieri di famiglia e comunità.

“Sono necessari poi tra i 6.000 e i 9.000 infermieri per implementare gli Ospedali di Comunità, strutture intermedie tra la domiciliarità e il ricovero in acuzie, da attivare in caso di necessità per questa tipologia di pazienti – ha puntualizzato Teresa Rea, Presidente OPI Napoli, Componente Commissione FNOPI -. Per risolvere la carenza la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha già proposto a Governo, Parlamento e Regioni, interventi a breve, medio e lungo termine e un’azione coordinata a livello di formazione universitaria”.
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