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Mosca vieta l’ingresso in Russia a Johnson e ai ministri inglesi: “Hanno posizioni ostili”

16 aprile 2022 | 18:10
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Mosca vieta l’ingresso in Russia a Johnson e ai ministri inglesi: “Hanno posizioni ostili”

Nella lista diffusa dal Ministero degli Esteri russo c’è anche l’ex premier Theresa May

Mosca – La Russia ha vietato l’ingresso nel paese al primo ministro britannico Boris Johnson e altri membri del suo governo, di fronte alla posizione “ostile” di Londra nei confronti di Mosca. Oltre a Johnson, il ministero degli Esteri russo ha vietato l’ingresso nel Paese anche alla ministra degli Esteri Liz Truss, al ministro della Difesa Ben Wallace e ad altri 10 membri del governo. Nella ‘lista nera’ anche l’ex primo ministro Theresa May.

Di seguito gli altri ministri ‘banditi’ dalla Russia “in considerazione delle azioni ostili senza precedenti del governo britannico, in particolare l’imposizione di sanzioni contro funzionari russi”, si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca, nella quale si anticipa che la lista sarà ampliata.

Dominic Raab, vice premier, Grant Shapps, ministro dei Trasporti, Priti Patel, ministro dell’Interno, Rishi Sunak cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, ministro dell’Energia, Nadine Dorries, ministro della Cultura e del digitale, James Heappey, sottosegretario per le Forze armate, Nicola Sturgeon, premier scozzese, Suella Braverman, procuratore generale, Theresa May, ex premier.

“Il Regno Unito e i nostri partner internazionali sono uniti nel condannare le azioni riprovevoli del governo russo in Ucraina e nel chiedere al Cremlino di fermare la guerra”, ha detto un portavoce del governo britannico dopo la ‘lista nera’ elaborata dal Cremlino. “Rimaniamo risoluti nel nostro sostegno all’Ucraina”, ha aggiunto il portavoce del governo britannico.

Dal punto di vista della cronaca del conflitto, le forze russe hanno intensificato attacchi e bombardamenti nell’est dell’Ucraina, in un’area fra Kharkiv, Donetsk e Luhansk, in vista di un’offensiva di terra. Lo riferisce la Cnn, citando fonti militari e delle amministrazioni regionali ucraine.

I russi stanno raggruppando e rafforzando le truppe attorno a Slobozhansky, a sud di Kharkiv. Uno degli obiettivi è bloccare Kharkiv, ancora sottoposta a persistenti bombardamenti. Per questo 22 battaglioni tattici russi sono stati concentrati vicino Izyum, spiega lo Stato maggiore ucraino. Di norma, ognuno di questi battaglioni comprende mille uomini. Nella regione di Donetsk, gli sforzi russi sono concentrati nella conquista delle città di Popasna e Rubizhne, oltre che nel prendere il pieno controllo del porto strategico di Mariupol. Il capo della regione di Luhansk, Serhii Haidai, riferisce di bombardamenti intensificati a Severodonetsk.

Secondo il NYT la Russia sta inoltre schierando elicotteri d’attacco al confine orientale dell’Ucraina. Il quotidiano cita fonti americane e ucraine. Mosca, si legge, sta cercando di consolidare le forze necessarie per la battaglia nell’est dell’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere un risultato da presentare come una vittoria.

Questo consolidamento potrebbe durare settimane e comprende anche l’invio di soldati e mezzi d’artiglieria. E quando scatterà l’offensiva, le fonti ritengono che sarà molto lunga e molto sanguinosa.

La situaione a Mariupol

Sul fronte della cronaca, stando alle info del consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andruyschenko i combattimenti in città stanno diventando sempre più feroci. L’avvistamento dei bombardieri Ty mostra le intenzioni dei russi di bombardare Asovstal e il porto dopo che hanno utilizzato bombe Fab-3000. Quelli degli occupanti – dice ancora il consigliere attraverso un canale telegram – sono i metodi più vili di combattimento e non è escluso l’utilizzo di armi di distruzione di massa. Intanto chi resta in città viene controllato accuratamente, in caso non superi il ‘filtraggio’ viene deportato a Dokuchaevska o a Donetsk: solitamente il 5-10% del totale.

Gli occupanti hanno comunicato che il 18 aprile è prevista la chiusura definitiva della città in entrata/uscita e ci sarà il divieto di spostamento in città per una settimana. Non solo. Gli occupanti comunicano di aver arrestato un generale della Nato a Mariupol, mentre continuano a diffondere notizie dei crimini sui civili da parte di Azov. Sempre più critica la situazione umanitaria – prosegue Andruyschenko – In città non è rimasto più un medico o infermiere, le medicine vengono distribuite in maniera caotica, ovviamente senza ricetta. Gli occupanti affermano di aver riavviato l’ospedale 17, ma di fatto in servizio c’é un unico terapeuta e a causa dei continui attacchi raggiungere l’ospedale è di fatto impossibile.

La situazione a Kiev

Esplosioni sono state avvertite questa mattina a Kiev e Leopoli. Lo hanno riferito i media locali, secondo cui le sirene dell’allarme antiaereo sono suonate nella due città. “A seguito dell’attacco missilistico di questa mattina, una persona è rimasta uccisa e diversi feriti sono stati ricoverati in ospedale nel distretto di Darnytskyi”, afferma il sindaco di Kiev, Vitalii Klycko, che aveva annunciato il nuovo attacco subito dalla capitale, nel quartiere Darnytsia. “Le nostre forze di difesa aerea stanno facendo tutto il possibile per proteggerci, ma il nemico è insidioso e spietato – ha commentato – Non è un segreto che uno dei generali russi abbia recentemente dichiarato di essere pronto per attacchi missilistici contro la capitale ucraina. E, come si vede, stanno effettuando i bombardamenti”.

Il sindaco di Kiev aveva chiesto alle persone di rispettare le sirene antiaeree e a quanti erano andati via dalla città di non tornare ancora”.

L’esercito russo ha colpito nell’attacco di questa mattina una fabbrica militare a Kiev, ha detto ai giornalisti il portavoce del ministero della Difesa di Mosca Igor Konashenkov, precisando che nel raid condotto con missili ad alta precisione sono stati distrutti 16 obiettivi nemici, tra cui equipaggiamento, depositi e arsenali. Colpita anche un’installazione per la riparazione di attrezzature militari a Mykolaiv.

Sono più di 800 le nuove tombe scavate nel cimitero della città di Kherson, occupata dai russi, è la denuncia dell’esercito ucraino sul canale Telegram, citando come prova le immagini satellitari fornite da una Ong britannica. “Almeno 824 nuove tombe sono apparse nel cimitero di Kherson fra il 28 febbraio e il 15 aprile”, riferisce l’esercito. Il messaggio su Telegram, riferisce l’agenzia ucraina Unian, è accompagnato dalle immagini Planet lab fornite dal Centro per la sostenibilità dell’informazione. Il cimitero si trova alla periferia della città, a est dell’aeroporto. Kherson è sotto occupazione russa da più di un mese.

E’ invece salito a dieci morti, tra cui un neonato di sette mesi, e 35 feriti il bilancio delle vittime del bombardamento russo di ieri su Kharkiv. Lo ha riferito l’ufficio del procuratore regionale, secondo cui diversi edifici residenziali alla periferia est della città sono stati distrutti o danneggiati.

Nuovi combattimenti nella regione di Zaporizhya. Sempre più spesso, riportano i media locali, gli obiettivi dei russi non sono le strutture militari e le postazioni dei difensori ucraini, ma le case, gli ospedali, le scuole. Nella notte sono state bombardate le aree residenziali di Polohy. Secondo il capo dell’amministrazione del distretto di Polog, Artur Krupsky, tra le vittime anche un bambino di 12 anni. Lo ha riferito l’amministrazione militare regionale di Zaporizhya.

I civili di Gulyaipol e degli insediamenti vicini sono stati sotto a una pioggia di bombe al fosforo tutta la notte. Sono attualmente in corso di chiarimento le perdite tra la popolazione e le infrastrutture. (fonte Adnkronos)