Roma, furti e rapine alle fermate dei mezzi pubblici: arrestate 5 persone in 24 ore

8 maggio 2022 | 12:31
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Roma, furti e rapine alle fermate dei mezzi pubblici: arrestate 5 persone in 24 ore

Tre persone sono state arrestate per furto aggravato e due per il reato di rapina e utilizzo fraudolento di carte di pagamento

Roma – Nelle ultime 24 ore, nel corso dei quotidiani controlli, i Carabinieri del Gruppo di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato altre 3 persone accusate di furto aggravato e 2 per il reato di rapina e utilizzo fraudolento di carte di pagamento.

Nello specifico, i Carabinieri della Stazione Roma Aventino, hanno arrestato due cittadini del Libano, di 53 e 57 anni, entrambi già con precedenti. I due poco prima, a bordo dell’autobus Atac linea “30”, avevano circondato una donna di 64enne in modo da impedirle i movimenti e le hanno rubato il portafoglio, contenente documenti personali, la somma di 600 euro in contanti e due carte di credito, ed hanno lasciato il bus alla fermata di via Marmorata. I Carabinieri, in transito in quel momento, sono stati allertati dalla titolare di una tabaccheria poco distante ed hanno bloccato i due uomini mentre tentavano di effettuare acquisti con le carte di credito appena rubate. I militari hanno rintracciato la vittima e le hanno restituito il maltolto.

Sulla banchina della fermata metropolitana Eur, una pattuglia di Carabinieri in abiti civili, ha arrestato due cittadini romeni di 30 e 21 anni, appena dopo essersi impossessati del portafoglio di un 58enne romano, custodito nella tasca posteriore dei pantaloni.

Un Carabiniere libero dal servizio della Stazione Roma Madonna del Riposo, a bordo di un convoglio metropolitano della linea “A”, ha bloccato un cittadino cubano di 41 anni mentre tentava di rubare un astuccio contenente un paio di auricolari senza fili di ultima generazione, custodito in tasca nella laterale dei pantaloni di un turista statunitense 19enne.

Tutti gli arresti sono stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria che, per i due cittadini libanesi, ha disposto il trasferimento in carcere.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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