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Città ospitale e inclusiva, il riconoscimento dell’ambasciata ucraina a Santa Marinella

8 giugno 2022 | 10:03
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Città ospitale e inclusiva, il riconoscimento dell’ambasciata ucraina a Santa Marinella

L’Assessore D’Emilio: “Nella nostra cittadina, al momento sono presenti ben 497 cittadini ucraini”

Santa Marinella città ospitale e inclusiva ha ricevuto riconoscimento dall’ambasciata Ucraina in Italia per il grande impegno profuso nell’accogliere e gestire la presenza e l’assistenza dei tanti profughi scappati dalla loro nazione in guerra”- Lo ha comunicato oggi nel corso di una conferenza stampa l’assessore ai servizi sociali Pierluigi d’Emilio che già all’indomani dello scoppio del conflitto con la Russia si era subito attivato istituzionalmente e personalmente per cercare di organizzare anche il difficile rientro in Italia di alcuni cittadini ucraini già residenti a Santa Marinella.

Complessivamente – afferma D’Emilio – nella nostra cittadina, al momento sono presenti ben 497 cittadini ucraini e la maggior parte di loro ha trovato ospitalità presso alcuni istituti religiosi della zona o nelle famiglie di connazionali che da tempo abitano a Santa Marinella.

Per tutte queste persone fuggite dagli orrori della guerra gli ospitanti percepiscono i fondi messi a disposizione per i primi tre mesi, dal Ministero degli Interni e gestiti dalla Protezione Civile, sono dell’idea però, anche a causa del protrarsi della situazione di grave emergenza dovuta al perdurare del conflitto, che sarebbe opportuno che tali fondi debbano essere gestiti direttamente dai Comuni che sono gli enti chiamati a dare delle risposte concrete alle esigenze di queste persone.

Per quanto riguarda la nostra città posso dire con sicurezza che il Comune ha cercato da subito di dare accoglienza e supporto a queste persone grazie alla fattiva collaborazione delle associazioni di volontariato, in particolar modo la Misericordia che da settimane ormai provvede alla raccolta e distinzione di beni di prima necessita vestiario ed altro ancora e tutto questo grazie alle donazioni di singoli cittadini e di sponsor davvero generosi come Acea ed Enel.

Ci ha colpito anche l’alto tasso di scolarizzazione dei profughi, perlopiù giovani donne con i loro bambini. Molte di loro hanno qualifiche professionali in ambito sanitario, medici e infermieri, al punto che stiamo valutando la possibilità di poterli occupare all’interno della Asl per coprire le carenze di organico di alcuni settori socio-assistenziali e sanitari.

Non posso inoltre esimermi nel ringraziare il Sindaco Tidei che – ha concluso l’assessore ai Servizi sociali – con la sua solita energia mi ha supportato, e a volte sopportato, in maniera infaticabile”.

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