Malamovida a Roma: il centro osservato speciale tra rapine, furti e locali non a norma

12 giugno 2022 | 13:13
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Malamovida a Roma: il centro osservato speciale tra rapine, furti e locali non a norma

Trastevere, Campo de Fiori e San Lorenzo le zone più sorvegliate: weekend di intenso lavoro per i militari dell’Arma

Roma – Intenso fine settimana di controlli da parte dei Carabinieri del Gruppo di Roma nei tradizionali luoghi di ritrovo delle persone che animano la Movida della Città Eterna.

L’attività, rientrante nell’ambito di un più ampio piano strategico pianificato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, è stata svolta al fine di garantire un sano divertimento a tutti i frequentatori della zona, verificare il rispetto delle regole e, laddove necessario, contrastare ogni forma di illegalità o di degrado, in linea con l’azione fortemente voluta dal Prefetto di Roma Matteo Piantedosi in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Faro puntato, principalmente, sulla zona di Trastevere, dove i Carabinieri del locale Comando Compagnia hanno arrestato una persona che, approfittando della confusione, stava tagliando la catena che assicurava una biciletta ad un palo. Nel corso dell’attività sono state controllate complessivamente 130 persone. Il rione è da sempre richiamo di persone in cerca di divertimento ma anche di soggetti dediti alla commissione di reati. E’ in tale contesto che i Carabinieri della Stazione Roma Trastevere, alla fine dello scorso mese di aprile, identificarono un cittadino romeno di 17 anni e un altro romano di 16 anni, entrambi già conosciuti alle forze dell’ordine, che si erano resi responsabili di alcuni episodi di furti e rapine, anche in rapida successione, ai danni di coetanei che incrociavano lungo i vicoli di Trastevere. All’epoca dei fatti, il più grande fu denunciato a piede libero mentre il più piccolo fu arrestato. In virtù della loro indole, su proposta dei Carabinieri della Compagnia Roma Trastevere, il Questore di Roma ha emesso nei confronti dei due minori il DACUR (divieto di accesso alle aree urbane) che li obbligherà a restare lontani dallo storico rione e dalle vie limitrofe, dalle 21 alle 6. Il provvedimento rimarrà in vigore nei loro confronti rispettivamente per la durata di 1 e 2 anni.

Livelli di attenzione alti anche nella zona di San Lorenzo, dove i Carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante, unitamente ai colleghi del Gruppo di Roma e del 5° Reggimento “Emilia Romagna”, hanno eseguito una serie di verifiche nel quartiere che ha portato, in totale, all’identificazione di 174 persone e al controllo di 35 veicoli. Un giovane è stato sanzionato e segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma per possesso di alcune dosi di hashish. Altre 4 persone sono state sanzionate per consumo di bevande alcoliche in strada oltre l’orario consentito. I Carabinieri della Compagnia si Roma Piazza Dante hanno anche sequestrato, a carico di ignoti, 22 g. di hashish rinvenuti all’interno della cassetta di un contatore del gas in via dei Marsi.

In campo sono scesi anche i Carabinieri della Stazione di Roma piazza Farnese che, con la collaborazione dei militari specializzati del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Roma NAS, hanno passato al setaccio numerosi esercizi commerciali del Centro, attività che ha portato a sanzioni per complessivi 12.000 euro nei confronti di due ristoranti, uno in via del Governo Vecchio e uno in via Paola. In entrambi i casi è stata riscontrata la mancata attuazione delle procedure previste dal manuale HACCP, sistema di autocontrollo igienico-sanitario che ogni operatore in campo alimentare è obbligato ad applicare per legge. Oltre a ciò, nel corso delle ispezioni, sono stati scoperti, in un caso, numerosi sacchi di immondizia nei pressi della cucina e intonaco cadente nel magazzino degli alimenti, nell’altro confezioni di mozzarelle scadute di validità riposte nei frigoriferi e pacchi di pasta sprovvisti di etichette e, quindi, non tracciabili.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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