Prof taglia i capelli alla studentessa iraniana: “Perché non sostieni la protesta?”

29 settembre 2022 | 15:11
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Prof taglia i capelli alla studentessa iraniana: “Perché non sostieni la protesta?”

Il gesto è stato “giustificato” come un’esortazione a sostenere la lotta delle donne nel suo Paese. Il prof rischia una sanzione disciplinare

Roma – Le taglia i capelli in classe per esortarla a sostenere la protesta in corso. E’ quanto accaduto in un istituto nel centro di Roma, dove un prof  ha tagliato una ciocca di capelli a una studentessa di origini iraniane esortandola a sostenere la lotta delle donne nel suo Paese, ora rischia una sanzione disciplinare. La scuola, infatti,  ha già avviato un procedimento disciplinare nei confronti del docente coinvolto nel caso, mentre l’Ufficio scolastico regionale segue la vicenda. Il gesto dell’insegnante sarebbe scaturito in seguito alle proteste in corso in Iran, scoppiate dopo l’assassino di Mahsa Amini, 22enne iraniana uccisa dalla polizia del suo Paese per non aver osservato la legge sull’obbligo del velo.

“L’episodio che riguarda la giovane studentessa iraniana va verificato ma, se vero, sarebbe una forma di bullizzazione inaccettabile’’ ha detto questa mattina il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Quello dell’insegnante che ha tagliato la ciocca di capelli a una studentessa iraniana ”è un atteggiamento che si concilia poco con il diritto-dovere degli insegnanti a formare gli studenti. Se per ogni manifestazione che succede all’esterno noi interveniamo in maniera così plateale è chiaro che l’unica cosa che otteniamo è che queste questioni diventino divisive. La scuola ha bisogno di pacatezza e di saggezza non ha bisogno di elementi divisivi” ha detto all’Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi.

”Io pure poi come cittadino sono profondamente scosso da quello che stanno facendo in Iran, ne posso discutere con i ragazzi del mio liceo ma non mi permetterei mai di fare cose che hanno una risonanza mediatica che può essere divisiva e mal interpretata da molti”, ha spiegato.

”Gli insegnanti dovrebbero agire sempre con molta accortezza perché dei gesti del genere poi magari possono essere interpretati male dai genitori o anche dai colleghi – ha ribadito Rusconi – Bisogna fare in modo che tutto ciò che entra a scuola sia elemento di crescita e non semplicemente di visibilità mediatica. La visibilità mediatica lasciamola a TikTok e così via”. (Fonte: Adnkronos)

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