appunti di viaggio

Sanità malata a Fiumicino, non si può morire così…

14 novembre 2022 | 07:40
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Sanità malata a Fiumicino, non si può morire così…

Un uomo è morto per la carenza di mezzi di soccorso. La politica faccia un passo avanti, crei le condizioni per un cambiamento, si impunti, faccia rumore, e non spacci per soluzioni alle emergenze aperture di strutture che nulla hanno a che vedere con il problema.

Che i problemi di budget siano tanti nessuno lo mette in dubbio, né che ci sia stato e ci sia bisogno di una razionalizzazione delle spese. Ma se questo vuol dire perdere una vita umana, anche solo una, il ragionamento non è più accettabile.
Se ci aggiungiamo che da tempo si applica una logica inversamente proporzionale sul territorio di Fiumicino (più aumenta la popolazione, maggiore è la diminuzione di servizi sanitari), il dato è devastante.

Oggi Fiumicino piange una vittima che forse avrebbe potuto essere salvata. E’ un uomo di 80 anni, già cardiopatico, che nel pieno della notte si è sentito male. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi che, è bene dirlo subito, sono di per sé incolpevoli. Il punto non è la professionalità e l’abnegazione degli uomini e delle donne del 118, ma la carenza di strutture, fisse e mobili, della sanità locale.

Restiamo ai fatti. Ore 04:40 chiamata al 118 per persona di 80 anni cardiopatico con dolore al petto. I parenti vengono informati che è in arrivo l’ambulanza con automedica. Dopo circa 10 minuti, visto il peggioramento della condizioni del paziente, cioè non più cosciente, viene chiamato più volte il 118 e anche i Carabinieri. Ore 05:18 arrivo ambulanza (da Ostia), con persona non cosciente e priva di battito. Iniziano le manovre di rianimazione cardiaca. Ore 05:45 arriva l’automedica, e medico e infermieri continuano le manovre di rianimazione. Ore 05:57 viene constatato il decesso.

La domanda, che faccio alla politica locale, a quella regionale, ai dirigenti Asl è: quante volte abbiamo denunciato che con la situazione attuale del reparto emergenze, prima o poi ci sarebbe scappato il morto? Quanto volte è stato detto per Fiumicino, sia per il Nord sia per il resto del territorio?

Quante volte, sapendo che un ospedale è impossibile, si è chiesto a gran voce un pronto soccorso, o almeno un primo soccorso attrezzato davvero per le emergenze? Quante volte si è detto che il sistema delle ambulanze per un territorio di 80.000 abitanti e una vastità di chilometri da coprire era insufficiente?

La persona deceduta era cosciente al momento della prima chiamata al 118, accusava forte dolore al petto e chiedeva aiuto ai familiari presenti. Poi il nulla, per un tempo troppo lungo. Infine i soccorsi, accorati, professionali, disperati… ma inutili. Ripeto, non per mancanza di professionalità, abnegazione o volontà, bensì banalmente… per mancanza di mezzi. Ma possiamo accettare una spiegazione banale per la morte di un nostro concittadino? La domanda, ovviamente, è retorica.

La politica faccia un passo avanti, crei le condizioni per un cambiamento, si impunti, faccia rumore, e non spacci per soluzioni alle emergenze aperture di strutture che nulla hanno a che vedere con il problema. Né è possibile delegare anche questa incombenza (e questa responsabilità) ad associazioni che già fanno enormi sforzi per il territorio. A loro si può chiedere un ausilio, non di sostituirsi a quel Sistema Sanitario pubblico che tanto decantiamo.

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