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Latina raggiunge 90 anni, l’età di una giovane nonna

7 dicembre 2022 | 11:37
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Latina raggiunge 90 anni, l’età di una giovane nonna

Investiamo in cultura, bellezza e saperi, investimenti dal sicuro ritorno per l’economia, la qualità della vita e l’armonia sociale. Se non ora, quando?

Latina – Ancora qualche giorno e Latina, la vecchia Littoria, la città del duce compirà 90 anni. Un genetliaco importante, che in ogni altra città verrebbe ricordato con eventi, iniziative e cerimonie. A Latina nulla è previsto di particolarmente significativo dal punto di vista culturale, storico e politico. Un tuffo nell’archivio ci aiuta a ricordare il 50º di fondazione (18 dicembre 1982) con la visita a Latina del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che inaugurò la mostra di “Satricum” e quella di “50 Anni di Latina” del Prof. Riccardo Mariani ordinario di Urbanistica nella Facoltà di Firenze.

Come non ricordare anche il 70º anniversario (18 dicembre 2002) con la mostra di Giulio Aristide Sartorio e quella dedicata ad Angiolo Mazzoni, il restauro architettonico della corte interna della scuola di piazza Dante, lo scoprimento del restauro degli affreschi nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico “Vittorio Veneto”, il francobollo celebrativo di Poste Italiane, il concorso nazionale per il marchio del 70º ed infine l’istituzione della legge regionale sulle “Città di Fondazione”.

E per il 90º anniversario? Sorprende che nemmeno la classe intellettuale della città manifesti il proprio disappunto per questa ignavia verso la ricorrenza. Latina è la città dalla giovane storia, e l’anniversario l’occasione non solo per “fare memoria” di Littoria, una scommessa architettonica, celebrata dai futuristi, ma dibattere sulla sua contemporaneità e sul suo futuro prossimo. Latina ha conosciuto storie importanti: i millenni passati che ancora oggi ci narrano di un territorio bellissimo, la bonifica integrale, la trasformazione ambientale, l’architettura del ‘900, l’accoglienza di genti e lo sviluppo economico e sociale del dopoguerra.

Storie nel loro genere uniche. Il gusto di oggi comincia ad apprezzare le linee rigorose delle architetture di fondazione, che acquistano il fascino di un esperimento di metafisica artistica abitata dall’uomo. Eppure oggi Latina vive una profonda crisi, incapace a raccontarsi ed uscire mediaticamente dai suoi confini. Antonio Pennacchi, scrittore e “cantore” di Littoria-Latina, è stato l’unico, con il suo libro “Canale Mussolini”, a portare il nome di Latina e dell’Agro Pontino alla ribalta nazionale.

D’altra parte non esistono a Latina realtà indipendenti e forti come fondazioni e centri studi tali da proporre direttrici-guida per un programma di rinascenza culturale all’altezza della seconda città del Lazio. Andrebbe ripensato il modello di città, avviando finalmente un confronto su un nuovo disegno urbanistico, generando nuovi attrattori culturali in città e nei borghi, dare nuova vita ai palazzi di fondazione, oggi desolatamente vuoti e per i quali la tanto evocata “rigenerazione urbana” sarebbe la soluzione, per trasformarli in poli di ricerca-tecnologica, centri di cultura, macchine museali e spazi per sperimentazione nelle arti.

Sarebbe energia pura per la città. Oltre le idee e i “talenti” – che a Latina ci sono- necessita una piattaforma di sostanza e creatività per mettere in essere quanto sopra descritto. Questa piattaforma, per noi, ha un nome: “FONDAZIONE LATINA 100”. Una Fondazione per la città e il territorio Pontino, dal profilo pubblico-privato come tante realizzate in Italia, ultima in ordine di tempo è stata la Fondazione “Venezia capitale mondiale della sostenibilità”. Pilastri costitutivi della Fondazione potrebbero essere gli enti territoriali (Regione, Provincia e Comune), le istituzioni culturali e accademiche (Università), le imprese e le associazioni culturali. La “FONDAZIONE LATINA 100” aprirebbe un’orizzonte di senso (Centenario del 2032) importante per la città nel promuovere lo sviluppo nei settori della cultura, del turismo e del capitale umano nella sua dimensione storica, sociale, economica e ambientale.

“Vendemose er prodotto” diceva Antonio Pennacchi. Investiamo in cultura, bellezza e saperi, investimenti dal sicuro ritorno per l’economia, la qualità della vita e l’armonia sociale. Se non ora, quando?

Auguri e Buon Compleanno Latina

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