Sputi sul bus contro un bengalese, Roma si “scopre” razzista

10 marzo 2023 | 12:40
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Sputi sul bus contro un bengalese, Roma si “scopre” razzista

Protagonisti della vicenda 3 giovanissimi, di cui 2 minorenni. Dopo gli sputi, avrebbero iniziato a colpirlo con calci e pugni

Roma – Avrebbero preso di mira un bengalese sull’autobus, senza nessun apparente motivo, se non il colore della sua pelle. Sarebbe stato questo il “movente” che avrebbe portato due minorenni ed un maggiorenne a sputare ad un bengalese sull’autobus, per poi massacrarlo di botte e rapinarlo. Il fatto sarebbe accaduto il 13 novembre 2022 a Roma.

I Carabinieri del Comando di Roma Piazza Venezia hanno provveduto ad arrestare i tre presunti malfattori, gravemente indiziati dei reati di rapina aggravata, lesioni personali commesse con finalità di discriminazione o odio razziale e interruzione di pubblico servizio. Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni.

Secondo quanto emerge dalle indagini, la vittima avrebbe preso l’autobus 201 intorno alle 2 di notte, dopo una dura giornata di lavoro in ristorante. L’uomo si sarebbe seduto, ignaro, di fronte ad alcuni ragazzi che dopo aver infastidito vari passeggeri avrebbero indirizzato su di lui le loro attenzioni iniziando dapprima ad insultarlo con frasi offensive e denigratorie sulle sue origini per poi, all’improvviso, sputargli in faccia e colpirlo con un pugno al volto. 

Giunti alla fermata “Aracoeli”,  l’autista  sarebbe stato costretto ad interrompere la corsa ed aprire le porte per far scendere i ragazzi violenti, ma neanche questo avrebbe fermato la loro furia: avrebbero infatti spinto fuori la vittima e continuato ad accanirsi contro di lui, colpendolo con calci e pugni nonostante fosse caduto inerme a terra. Uno di loro, prima di scappare, gli avrebbe anche rubato il cellulare.

I militari, dopo aver ascoltato la vittima, che soccorsa dal 118 ha rportato 7 giorni di prognosi, hanno raccolto le testimonianze dei presenti ed acquisito le telecamere di videosorveglianza interne al bus. Attraverso queste, hanno ricostruito minuziosamente tutte le fasi dell’aggressione ed estrapolato alcuni nitidi fotogrammi indispensabili, che hanno consentito in breve tempo di identificare  i tre indagati.

Agli arrestati, ai quali nel corso delle perquisizioni domiciliari sono stati trovati e sequestrati i vestiti indossati la notte dell’aggressione, nonché lo smartphone sottratto alla vittima, viene contestato di aver agito “con finalità di discriminazione e odio etnico, nazionale o religioso”. A casa di uno dei minorenni, inoltre, sono stati rinvenuti anche 18 g di hashish, alcuni g di metadone e ketamina e un bilancino di precisione.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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