Il Fatto

Mauro Stasio: “Fiumicino, vergogna senza fine: se sei disabile qui non puoi vivere”

5 maggio 2023 | 17:33
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Mauro Stasio: “Fiumicino, vergogna senza fine: se sei disabile qui non puoi vivere”

Stasio: “Dobbiamo smetterla con questa mentalità antica che, invece di includere, sembra quasi ghettizzare. A Fiumicino non bisogna realizzare progetti per disabili, bisogna realizzare progetti per tutti”

Fiumicino – “Se sei disabile a Fiumicino non puoi vivere. E questa è l’ennesima vergogna per una città che ospita il più importante scalo aeroportuale d’Italia. Il Da Vinci è la porta d’ingresso per molte persone. Ma come possiamo definirci una città inclusiva se in tema di disabilità stiamo indietro anni luce?”.

A parlare è Mauro Stasio, candidato con la lista Baccini sindaco alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio. “I problemi qui in città sono tanti e si potrebbe fare un lungo elenco, a partire dai parcheggi. Su tutto il territorio ci sono tante concessioni contrassegnate. Molte di queste concessioni, però, non sono più attive, perché il titolare è deceduto. Si potrebbero usare come parcheggi per i disabili – prosegue Stasio -. Ma questo, purtroppo, non avviene perché nessuno dal Comune ha mai tolto il contrassegno numerico. Tutta la nostra città è piena di situazioni di questo genere e andrebbero monitorate. Sono azioni che dipendono dalla Polizia Locale e dagli uffici dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, assessorato che, dopo le ultime vicende, ha ripreso in mano il Sindaco. Eppure, in tanti anni di centrosinistra nulla è mai cambiato”.

“C’è poi il problema delle barriere architettoniche. E non parlo solo di scalini al posto degli scivoli. Strade e marciapiedi sono costellati di rigonfiamenti provocati dalle radici degli alberi. I marmi e la pavimentazione tutti dissestati. Anche un normodotato fa fatica a camminare – aggiunge il candidato -. Quello che più dovrebbe far riflettere, è che molti candidati stanno incentrando la loro campagna proprio sui tema della disabilità senza però comprenderla“.

“Non ci si può fare grandi sfruttando i problemi dei disabili – tuona Stasio -. Ho letto di progetti di spiagge inclusive, di palestre ad hoc… Dobbiamo smetterla con questa mentalità antica che, invece di includere, sembra quasi ghettizzare. A Fiumicino non bisogna realizzare progetti per disabili, bisogna realizzare progetti per tutti“.

“In questa prospettiva è necessario anche ridurre le distanze tra la politica e le persone, ma soprattutto ridurre le distanze tra le scelte che scaturiscono dal Consiglio comunale e la dirigenza dei vari uffici che devono poi attuare le delibere, perché se ciò non avviene non sarà mai possibile realizzare nessun tipo di progetto, come  accaduto per la casa famiglia La Casa di Daniele. In poche parole: il Consiglio ha deliberato la proroga di 6 mesi stanziando i fondi e il dirigente si è rifiutato di porlo in essere. Risultato? La casa famiglia è stata chiusa. un meraviglioso esempio di inclusività“, conclude Stasio.

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