Migranti, il Papa tuona contro i governi europei e africani: “Basta morte e disumanità”

Città del Vaticano – “Il Mediterraneo non sia mai più teatro di morte e di disumanità. Il Signore illumini le menti e i cuori di tutti, suscitando sentimenti di fraternità, solidarietà e accoglienza”. E’ il monito che Papa Francesco lancia ai governi europei e africani al termine dell’Angelus.

Il Pontefice, affacciato su una rovente piazza San Pietro gremita da 20mila fedeli, richiama l’attenzione “sul dramma che continua a consumarsi per i migranti nella parte settentrionale dell’Africa. Migliaia di essi, tra indicibili sofferenze, da settimane sono intrappolati e abbandonati in aree desertiche. Rivolgo il mio appello, in particolare ai capi di Stato e di Governo europei e africani, affinché si presti urgente soccorso e assistenza a questi fratelli e sorelle”.

Bergoglio lancia quindi un appello a tutti i credenti: “Continuiamo a pregare per la pace, in modo speciale per la cara Ucraina, che continua a subire morte e distruzione, come purtroppo è accaduto anche questa notte a Odessa (leggi qui)”.

Il pensiero del Santo Padre va quindi all’Italia e a quei Paesi in cui si stanno verificando “eventi climatici estremi: da una parte varie regioni sono interessate da ondate anomale di caldo e colpite da devastanti incendi; dall’altra, in non pochi luoghi vi sono nubifragi e inondazioni, come quelle che hanno flagellato nei giorni scorsi la Corea del Sud: sono vicino a quanti soffrono e a coloro che stanno assistendo le vittime e gli sfollati”.

“Rinnovo il mio appello ai responsabili delle Nazioni – dice il Santo Padre -, perché si faccia qualcosa di più concreto per limitare le emissioni inquinanti: è una sfida urgente e non si può rimandare, riguarda tutti. Proteggiamo la nostra casa comune!”. (foto © Vatican Media)

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