Divorzio Mancini-Italia, l’ira di Gravina: “Stendiamo un velo pietoso”

Roma – Dopo l’addio di Mancini alla panchina della Nazionale, arrivata a ridosso di Ferragosto con una pec notturna, il numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, risponde per le rime alle parole dell’ex allenatore che lo aveva accusato di non volerlo più e di aver cambiato il suo staff.

“Quelle di Mancini sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti. Ci sono rimasto male, avevamo un rapporto di amicizia e professionalità, non ho mai fatto invasioni di campo, non ho mai chiesto la formazione. Non mi meritavo parole così”, dice Gravina in una lunga intervista al CorSera.

E sulle motivazioni dell’addio si dice deluso: “Mancini si aspettava il rifiuto delle dimissioni? Eliminando la clausola in caso di mancata qualificazione a Euro 2024? Stendiamo un velo pietoso, le sue motivazioni sono deboli e superficiali. Riguardo allo staff, solo Evani era uscito. Ed era in nazionale prima dell’arrivo di Roberto. Recentemente gli abbiamo rinforzato il gruppo con Barzagli e Gagliardi indicati da lui. La PEC? Considerati i rapporti personali avrei apprezzato di più se Mancini avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi”.

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