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Santa Marinella, presentata la campagna di scavi 2023 a Castrum Novum

2 ottobre 2023 | 06:00
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Santa Marinella, presentata la campagna di scavi 2023 a Castrum Novum

Gli scavi, concentrati sul teatro e sotto di esso, hanno portato alla luce fino ad oggi numerose strutture pertinenti ad una area “industriale”.

Santa Marinella – Un pubblico di oltre cento persone ha assistito, venerdì pomeriggio nell’aula consiliare di via Cicerone, alla relazione sui risultati della campagna di scavi 2023 nell’antica Castrum Novum.

Presenti il sindaco Pietro Tidei, il consigliere Paola Fratarcangeli, il responsabile del Polo Museale Flavio Enei e gli archeologi e i volontari del Gatc.

“Ringrazio per la loro preziosa collaborazione gli studenti e i ricercatori dell’Università di Pilsen, dell’Istituto Romano Finlandese, di Atena e tutti coloro che con ammirevole dedizione hanno dato il proprio contributo agli scavi nella nostra Castrum Novum -ha detto il Sindaco in apertura di conferenza- Stiamo portando alla luce una città nascosta per secoli e che ogni anno offre ritrovamenti e reperti che raccontano la storia della colonia romana, unica nel suo genere. Siamo certi che con il proseguimento degli scavi, assisteremo ad altre importanti scoperte che daranno lustro alla nostra città e premieranno le fatiche di chi, anno per anno, giorno per giorno, si dedica alla ricerca con entusiasmo e passione”, ha concluso il Primo Cittadino.

Gli scavi, concentrati sul teatro e sotto di esso, hanno portato alla luce fino ad oggi numerose strutture pertinenti ad una area “industriale”, che a sua volta si era sovrapposta agli edifici del castrum del III sec a.C. Sempre sotto all’impianto teatrale, sono stati ritrovati ambienti con vasche deputate probabilmente alla produzione di beni per la città. Inoltre, gli scavi hanno portato alla luce le parti tipiche del teatro romano: la cavea, il proscaenium e l’orchestra. È stato inoltre rinvenuto il sistema fognario, che serviva al deflusso delle acque piovane. Nell’ ambito di quest’ultima scoperta, sono stati trovati mattoni con bolli, perfettamente conservati, che hanno dato ulteriori conferme sulla datazione del teatro, età Antonina II sec d C.

Nell’area sono visibili resti di pavimenti ben conservati, e testimonianze della vita quotidiana come vasellame, armi, anfore, stoviglie e monete.

“Ringrazio l’Amministrazione Comunale, la Soprintendenza e tutti i nostri collaboratori e confido di poter proseguire gli scavi, così da arricchire il patrimonio archeologico della città- ha affermato Flavio Enei- È auspicabile poter contare sul sostegno dell’intera comunità. La collaborazione dei cittadini e dei volontari è un apporto fondamentale per la campagna di scavi”, ha concluso l’archeologo.

Il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite sta organizzando un corso di restauro sui muri per preservare i resti archeologici dalle intemperie invernali.

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