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Il Papa al cimitero militare di Roma. Ciotti (Anvm): “Ricordare anche i civili”

2 novembre 2023 | 17:19
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Il Papa al cimitero militare di Roma. Ciotti (Anvm): “Ricordare anche i civili”

Ciotti: “I militari alleati in generale e quelli francesi in particolare, nel 1943-1944, si macchiarono di numerosissime violenze ai danni della popolazione civile italiana, passate alla storia con il termine marocchinate”

Roma – L’associazione nazionale Vittime delle marocchinate plaude alle parole di Papa Francesco che stamattina ha celebrato la messa nel Rome War Cemetery, il cimitero militare di Roma in Via Nicola Zabaglia. Il memoriale di guerra custodisce le spoglie di 426 militari appartenenti al Commonwealth caduti a Roma durante la seconda guerra mondiale: “Il Santo Padre ha detto parole chiare contro le guerre, eventi terribili che portano solo morte e distruzione” dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’Anvm, che aggiunge: “Lo invitiamo a ricordare anche i civili, in particolare le donne e gli uomini italiani, che nel 1943-1944 furono vittime di stupri da parte delle truppe coloniali inquadrate nell’esercito francese

“I militari alleati in generale e quelli francesi in particolare – prosegue Ciotti – si macchiarono di numerosissime violenze ai danni della popolazione civile italiana, passate alla storia con il termine marocchinate. Si accanirono su persone inermi, stuprarono giovani e anziane davanti agli occhi dei parenti e assassinarono chi si ribellava. Le violenze, che videro tra le vittime donne di tutte le età e anche uomini, iniziarono esattamente 80 anni fa, con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943, e si svilupparono nel 1944 con particolare virulenza in Campania, Lazio e Toscana” conclude.

“In guerra non vince nessuno”

Basta morti nelle guerre che sono sempre una “sconfitta”. Non c’è mai una “vittoria totale, dietro c’è la sconfitta del prezzo pagato”. Il Papa, celebrando la messa al cimitero militare di Roma per la commemorazione dei defunti, ha avviato una riflessione sulle guerre dei giorni nostri . “Non potevo non pensare alle guerre di oggi. Anche oggi – ha osservato con dolore il Papa nella breve omelia a braccio – quanti giovani e non giovani nelle guerre del mondo. Anche quelle più vicino a noi, in Europa . Quanti morti , si distrugge la vita senza coscienza di questo”.

“Oggi pensando alla memoria dei morti – l’appello del Papa- e avendo la speranza, preghiamo il Signore per la pace , chiediamo che la gente non si uccida più nelle guerre. Tanti morti. Tanti soldati che lasciano la vita lì. E questo perché sempre le guerre sono una sconfitta. Sempre. Non c’è vittoria totale, uno vince l’altro ma dietro c’è la sconfitta del prezzo pagato . Preghiamo il Signore per i defunti , per tutti. Il Signore riceva tutti, abbia pietà di noi e ci dia la speranza per andare avanti. E di poterci trovare tutto insieme quando lui ci chiamerà”.

Bergoglio, nella celebrazione al cimitero militare della capitale, ha riflettuto su due pensieri: “Memoria e speranza. Memoria di chi ci ha preceduto, di chi ha finito la vita, di tanta gente che ci ha fatto del bene, nella famiglia, negli amici, e memoria anche di coloro non sono riusciti a fare tanto bene ma nella misericordia di Dio sono stati ricevuti. E poi speranza. Questa è una memoria per guardare avanti, per camminare verso un incontro con tutti, con il Signore e dobbiamo chiedere la grazia della speranza che mai delude, che ci porta avanti, ci aiuta a risolvere problemi e a cercare vie di uscita. La speranza feconda. Quella virtù teologale di tutti i giorni, che chiamo ‘ della cucina’, che non delude”. Francesco racconta i suoi sentimenti arrivando al cimitero dei morti in guerra: “ Mi soffermo su una cosa che mi è accaduta all’entrata: guardavo l’eta’ dei caduti, la maggioranza tra i 20e i 30anni . Vite stroncate, vite senza futuro. Qui. E ho pensato ai genitori, alle mamme che hanno ricevuto quelle lettere: ‘Lei ha un figlio eroe’, si eroe – la riflessione del Pontefice-ma me lo hanno tolto. Tante lacrime in queste vite stroncate”.

(Foto @Vatican Media)