Dai fichi secchi turchi fino al pesce spagnolo: la black list dei cibi più contaminati in Italia

28 novembre 2023 | 17:01
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Dai fichi secchi turchi fino al pesce spagnolo: la black list dei cibi più contaminati in Italia

La lista pubblicata da Coldiretti sui dati raccolti dal sistema di allerta Rapido (Rassf)

Roma, 28 novembre 2023- I carrelli degli italiani a rischio “avvelenamento”. E’ quanto emerge dalla black list pubblicata da Coldiretti sui cibi consumati sulle tavole italiane.  L’analisi è stata condotta sui dati raccolti dal sistema di allerta Rapido (Rassf), in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti a Villa Miani a Roma.

Leggiamo sul sito della Coldiretti: “I pericoli maggiori per la salute dei consumatori italiani  sono venuti dai fichi secchi della Turchia per le aflatossine, seguito dal pesce spagnolo, per l’alto contenuto di mercurio, dalla carne di pollo polacca contaminata da salmonella e poi da cozze e vongole spagnole sempre con salmonella insieme al batterio dell’escherichia coli. Molto pericolosi anche i pistacchi da Turchia, Iran e anche Stati Uniti per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene nonché le erbe e le spezie dall’India e i litchi dalla Cina per la presenza di pesticidi oltre i limiti consentiti, ma non mancano neppure le ostriche francesi al norovirus che provoca violente gastroenteriti. Un’emergenza quindi che – sottolinea la Coldiretti – non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi”

“I cibi e le bevande stranieri sono oltre dieci volte più pericolosi di quelli Made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari- continua coldiretti- oltre i limiti di legge che in Italia è stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0,6% dei campioni di origine nazionale, secondo i dati dell’ultimo Rapporto pubblicato da Efsa nel 2023 relativo ai dati nazionali dei residui di pesticidi”

La lista completa

La preoccupazione di Coldiretti

Coldiretti si batte per l’importanza di indicare il paese di provenienza per ogni tipo alimentare, anche per la frutta e la verdura in busta. In caso di emergenza alimentare, infatti,  deve essere sempre reperibile in maniera rapida il paese di provenienza del lotto “avvelenato”. In caso contrario, come spesso accade, si genera una sfiducia dei consumatori, provocando un calo degli acquisti.

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