Terracina, pesca di frodo alle anguille:11.000 euro di multe in meno di 24 ore

3 dicembre, Terracina- A Napoli, la tradizione culinaria impone che a Natale il Capitone non deve mai mancare sulla tavola di amici e parenti. Fritta, in umido o ai ferri, l’anguilla, magari servita con un buon vino, diventa una vera e propria prelibatezza. Mangiata più per scaramanzia per che per devozione, aiuta a scacciare la cattiva sorte.
Partono dalla Campania, normalmente in solitaria, ma chi conosce il fenomeno sa che normalmente fanno parte di gruppi organizzati.
Un tipo di pesca proibita, proibitissima considerato che l’anguilla è registrata come “in pericolo critico” dalla Lista Rossa IUCN. Nelle ultime due notti sono quattro le persone verbalizzate dalle guardie ittiche regionali della FIPSAS sorprese sul fiume Sisto e il Canale Linea Pio VI nel comune di Terracina. Tutte ben fornite di attrezzature per la pesca di frodo, come la “mazzacchera”, un tipo di lenza senza amo innescata con una “corona” di lombrichi, uno strumento di pesca che per i pescatori sportivi è assolutamente vietato.
Le sanzioni amministrative ammontano a circa 8000 euro oltre al sequestro delle attrezzature e alla re-immissione di 6 kg di anguille.
Tra sabato notte e domenica mattina sono state effettuate sanzioni amministrative per circa 3000 euro. Le contestazioni riguardano la per pesca in orario notturno, pesca senza licenza e pesca a strappo.

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