il fatto

Bancomat smurati con il carro attrezzi: capo della banda catturato e portato a Fiumicino

4 dicembre 2023 | 13:07
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L’uomo era fuggito a Madrid dopo l’arresto degli altri membri dell’organizzazione criminale

Fiumicino, 4 aprile 2023 – Nell’ambito della fruttuosa collaborazione con le forze di polizia degli altri Paesi per il tramite del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia che cura, agevola ed indirizza, anche attraverso i previsti canali di collegamento, lo scambio informativo ed operativo in materia di cooperazione di polizia in ambito europeo ed internazionale, un indagato colpito da mandato di arresto europeo è giunto a Fiumicino proveniente da Madrid. L’uomo è stato estradato e consegnato alle autorità italiane dopo la cattura, giunto a Roma scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

La vicenda è legata all’inchiesta “Ginepro”, dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, che ad agosto del 2016, in esecuzione di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, portò all’arresto di 8 persone ed alla contestuale denuncia a piede libero di altre 3, indagate per associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di furti di dispositivi bancomat/casse continue mediante la tecnica della “spaccata” con il carro attrezzi.

I membri del sodalizio criminale, tutti uomini di etnia Rom, residenti nei vari campi nomadi della Capitale, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, il cui capo si rese irreperibile. L’indagine aveva consentito ai Carabinieri di documentare dal 13 ottobre 2015, 10 furti consumati e tentati in danno di postazioni bancomat degli istituti di credito ubicati a Roma, provincia di Latina e in Toscana.

Il modus operandi era sempre lo stesso: i malviventi, in orario notturno, asportavano materialmente i dispositivi bancomat/casse continue dopo averli “sradicati” mediante furgoni e/o carroattrezzi di provenienza furtiva, trasportati in altro luogo per essere aperti e privati del contenuto. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, anche con l’ausilio della componente tecnico-scientifica e con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di accertare l’esistenza del sodalizio criminale dedito alla commissione di tale tipologia di furti, composto da diverse “batterie” in grado di compiere gli eventi delittuosi nella Capitale ma anche “in trasferta”.

Il gruppo criminale poteva contare sul fondamentale appoggio di parenti o amici residenti nei vari campi nomadi presenti sul territorio nazionale, che garantivano supporto logistico alla banda di base a Roma; questa rete di protezione e assistenza criminale ha rivelato ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma l’esistenza di un vero ginepraio relazionale, costituito da soggetti tassativamente utilizzatori della lingua utilizzata dai Rom, circostanza che ha reso particolarmente complessa l’attribuzione di compiti e funzioni in seno all’associazione per delinquere sgominata.

In alcuni casi, i danni causati dal carroattrezzi hanno compromesso seriamente la stabilità degli immobili in cui le postazioni ATM erano ubicate costringendo i Vigili del Fuoco ad evacuare le famiglie che vivevano negli appartamenti dei palazzi. L’uomo ora, dopo il rintraccio in Spagna e l’estradizione, è stato tradotto presso la casa circondariale di Roma Rebibbia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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