Roma, tenta la rapina sull’ambulanza poi prende a calci e pugni al soccorritore

7 dicembre 2023 | 10:59
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Roma, tenta la rapina sull’ambulanza poi prende a calci e pugni al soccorritore

L’uomo è stato immediatamente rintracciato e bloccato dai carabinieri. In corso le indagini per stanare il complice

Roma, 7 dicembre 2023 –  I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un 44enne romano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato dei reati di tentata rapina, detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità e danneggiamento.

Lo scorso pomeriggio, i carabinieri sono intervenuti in via Carlo Porta, quartiere Trastevere, su richiesta di un 29enne originario di Albano Laziale, volontario soccorritore, che denunciava di essere stato vittima, qualche istante prima, di un tentativo di rapina da parte di due uomini.

Nel dettaglio, la vittima ha raccontato che due uomini, a lui sconosciuti, sono stati sorpresi mentre tentavano di rubare la sua borsa custodita all’interno dell’ambulanza parcheggiata lungo la strada e, vistisi scoperti, lo avevano aggredito con calci e pugni al fine di guadagnarsi una via di fuga, danneggiando anche l’apparato radio, lo specchietto retrovisore e parte di una guarnizione della portiera dell’ambulanza.

I carabinieri hanno acquisito la descrizione degli indagati, riuscendo a rintracciare il 44enne poco distante che una volta bloccato e perquisito, è stato anche trovato in possesso di 27 pasticche di Rivotril. L’arrestato è stato portato prima in caserma e poi sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Presso le aule di Piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Le indagini dei Carabinieri proseguono per identificare anche il complice.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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