Anziana muore in ospedale, infermiere accusato ingiustamente per una “trasfusione errata”: è innocente

15 dicembre 2023 | 12:23
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Anziana muore in ospedale, infermiere accusato ingiustamente per una “trasfusione errata”: è innocente

Il processo ha mostrato come l’anziana donna fosse deceduta per cause estranee alla trasfusione errata

Roma 15 dicembre 2023- “Giustizia è fatta! Ad maiora semper“: così l’avvocato Gianfranco Carluccio, racconta della vittoria nel processo a carico di Gerardo Rinaldi. L’uomo, infermiere, era stato accusato di aver causato il decesso di un’anziana in seguito ad “una errata trasfusione”, secondo la tesi accusatoria della Procura della Repubblica di Roma.

L’avvocato Carluccio così racconta la vicenda: “L’infermiere Rinaldi Gerardo in servizio all’epoca dei fatti presso la struttura sanitaria e Casa di Cura “Villa Betania” di Roma, è stato rinviato a giudizio dinnanzi al Tribunale Monocratico Penale di Roma, Giudice Dr.ssa Barbara Bennato per  rispondere del reato di omicidio colposo ex art. 589 C.P. poiché, secondo la tesi accusatoria della Procura della Repubblica di Roma, avrebbe causato, in ragione di una errata trasfusione ematica effettuata in data 27.02.2016 – che non doveva essere effettuata sull’anziana signora T.L. – e della sua inserzione, con conseguente introduzione di emazie incompatibili, la morte della signora sopraggiunta in data 5 marzo 2016″.

“L’architrave dell’accusa – continua l’Avvocato – si poggiava sulla perizia medico legale e sui responsi dell’esame autoptico effettuata sulla salma di T.L. dal Dr. Senati Massimo del Policlinico Universitario “A. Gemelli” che concludeva legando l’evento letale ad una ‘insufficienza cardio respiratoria terminale conseguente a coagulazione intravasale dissiminata evoluta in insufficienza renale acuta‘”.

“Nell’affrontare, a testa alta l’istruttoria dibattimentale, nella certezza dell’assoluta estraneità dell’infermiere all’ accusa Lui mossa dalla Procura della Repubblica di Roma, – spiega l’avvocato Carluccio – anche grazie all’elaborato peritale e medico-legale sviluppato dai Consulenti Tecnici di Parte , Prof. Dr. Bolino Luigi e Dr. Delfino Massimo dell’università La Sapienza di Roma, nell’arringa finale tenutasi in data odierna, si è riusciti ad addivenire all’assoluzione dell’imputato infermiere Rinaldi Gerardo con la formula piena ex art. 530, comma 1, c.p.p. ‘perché il fatto non sussiste’, avendo opportunamente dimostrato, alla luce della corretta lettura di tutte le certificazioni mediche contenute nella cartella clinica di T.L. ed oggetto di sequestro (esami ematici, esami elettro-grafici e valutazione dei responsi dell’esame istologico), come non solo i parametri vitali dell’anziana T.L che si erano leggermente alterati in ragione del sopravvenire dei fenomeni tipici dell’errata trasfusione ematica si erano ristabilizzati già 24/48 ore dopo l’errata trasfusione ma, sono riuscito a dimostrare – conclude l’avv. Carluccio – come l’evento morte sia sganciato dall’errore trasfusionale  e da ricercare nella severa ed ingravescente ipopotassiemia e ipomagnesiemia da coniugare con il dato cardiaco di reiterata aritmia e con il dato anatomopatologico di cuore globoso (diametro 13 cm) con dilatazione biventricolare, in persona anziana soggetta a nutrizione parenterale totale e affetta da demenza senile, con valori di potassio e magnesio considerevolmente bassi”.

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