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Agenzia Dire, licenziati o sospesi 31 giornalisti: “Palazzo Chigi ci ha lasciato senza contratto”

2 gennaio 2024 | 18:29
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Agenzia Dire, licenziati o sospesi 31 giornalisti: “Palazzo Chigi ci ha lasciato senza contratto”

Dopo il licenziamento di 14 giornalisti dell’Agenzia, altri 17 sono stati sospesi senza retribuzione a Capodanno. L’editore: “Garantire il futuro di 120 famiglie”

Roma, 2 gennaio 2024 – Dopo i 14 licenziamenti del 28 dicembre di cui il Cdr e l’assemblea dei redattori della Dire continuano a chiedere il ritiro immediato, nella notte del 31 dicembre, alle ore 22, l’amministrazione della società editrice Com.e ha comunicato tramite mail a 17 giornalisti della sede di Roma la sospensione dal lavoro con effetto immediato e senza retribuzione. L’assemblea dei redattori giudica tale provvedimento un atto incomprensibile e anche dannoso per l’intera azienda.

È giusto ricordare che due giorni fa il governo ha sospeso in modo improvviso e dirompente i fondi del Dipartimento per l’Editoria facendo seguito al fermo giudiziario amministrativo disposto dal ministero dell’Istruzione e del Merito nei confronti della Com.e, in riferimento alla vicenda giudiziaria che investe la precedente proprietà. Alla luce di quanto accaduto tutto il corpo redazionale dell’agenzia Dire chiede di mantenere alta l’attenzione su ciò che sta accadendo all’Agenzia, e alla politica tutta di mettere in atto tutto quanto possa contribuire alla salvaguardia dei livelli occupazionali e della storia dell’Agenzia stessa.

I giornalisti sospesi saranno nei prossimi giorni regolarmente al loro posto di lavoro come è giusto che sia. L’assemblea, infine, conferma le due giornate di sciopero indette per il 4 e l’8 gennaio affinché la proprietà ritiri tutti i licenziamenti.

I grafici dell’agenzia Dire esprimono piena solidarietà ai 17 colleghi giornalisti raggiunti, nella notte del 31 dicembre, da una illegittima richiesta di sospensione dal lavoro e dallo stipendio con effetto immediato, e manifestano sconcerto e preoccupazione per le sorti dell’azienda, a seguito dei licenziamenti già effettuati nei giorni scorsi e del provvedimento di fermo amministrativo del Ministero dell’Istruzione e del merito.

L’editore: “Palazzo Chigi ci ha lasciato senza contratto”

“Nel pomeriggio del 29 dicembre, a poche ore dall’avvio della nuova procedura negoziata per l’acquisto dei servizi giornalistici dell’agenzia Dire da parte del Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi, ci siamo ritrovati senza il nuovo contratto che doveva partire il primo gennaio 2024“. Così, in una nota, l’editore dell’agenzia Dire, Stefano Valore.
“Abbiamo subito provato a contattare gli uffici il 29, 30 e 31 dicembre, purtroppo senza esito, inoltrando tutte le informazioni richieste e chiedendo una interlocuzione finalizzata a far rientrare la decisione. Questo è successo a pochi giorni dall’avvio della ristrutturazione necessaria a salvaguardare la sostenibilità dell’azienda e il livello occupazionale. Una decisione sofferta che ha costretto ad interrompere il rapporto di lavoro con 14 giornalisti. Ora ci troviamo di nuovo costretti a sospendere altri 17 giornalisti proprio per la perdita inaspettata e immotivata del nuovo contratto. Appena appresa, il 29 dicembre alle ore 13.02, la notizia della sospensione del contratto, anticipata irritualmente a mezzo stampa, tutta l’azienda si è attivata in ogni sede per una soluzione. Purtroppo nessun interlocutore istituzionale ha risposto, forse a causa delle festività. Non avendo quindi ottenuto né supporto né risposte siamo stati costretti, per preservare il futuro dell’azienda, a sospendere temporaneamente 17 giornalisti, con la speranza che questa incredibile vicenda trovi soluzione già nelle prossime ore. Fino ad ora abbiamo registrato un assoluto silenzio. Confidiamo e speriamo che lo stallo possa essere superato al più presto. Diversamente ci appelleremo anche al Presidente del Consiglio, onorevole Giorgia Meloni, chiedendo il suo intervento per garantire il futuro dell’agenzia Dire e dei 120 dipendenti (e loro famiglie) che ogni giorno lavorano per garantire l’informazione primaria e a tutela del pluralismo” conclude l’editore dell’agenzia Dire. (Fonte www.dire.it, Agenzia Dire. Credit foto: Agenzia Dire).

Tidei: “Trattamento folle. Il Governo intervenga”

“Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ai giornalisti dell’Agenzia Dire, che hanno subito nei giorni scorsi numerosi licenziamenti e sospensioni dal lavoro senza retribuzione”, dichiara in una nota la capogruppo di Italia Viva alla Regione Lazio Marietta Tidei.

“Da quanto si apprende, si tratta di lavoratori che stanno subendo un trattamento assolutamente ingiusto e provvedimenti folli non supportati dalle leggi, come nel caso delle sospensioni pervenute via mail la sera del 31 dicembre. Giornalisti di comprovata professionalità che stanno pagando gli errori dell’attuale proprietà e di quelle precedenti”.

“Ritengo necessario e urgente che tutte le forze politiche, a qualsiasi livello istituzionale, e il governo intervengano immediatamente per individuare soluzioni concrete a salvaguardia del futuro occupazionale di tutti i lavoratori dell’Agenzia Dire”, conclude Marietta Tidei.