il fatto

Addio al Don Milani: scontro maggioranza-opposizione a Cerveteri

9 gennaio 2024 | 16:10
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Addio al Don Milani: scontro maggioranza-opposizione a Cerveteri

Il don Milani, come previsto dal piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Regione Lazio, sarà accorpato all’Istituto “Marina di Cerveteri”

Cerveteri, 9 gennaio 2024 – Non c’è pace per l’Istituto Comprensivo Don Milani. Dopo le numerose polemiche che si sono scatenate nei mesi scorsi causate dalla chiusura dei plessi, ora per l’Istituto rischia di essere arrivata la fine. Con la delibera approvata dalla Regione Lazio, riguardante il nuovo piano di dimensionamento scolastico, tra le altre cose il don Milani è stato infatti accorpato all’Istituto Marina di Cerveteri. Ciò significa, in poche parole, che il Don Milani non ci sarà più. Da chiarire se sarà costruita una sede ad hoc o se gli alunni semplicemente si “trasferiranno” al Marina di Cerveteri, situato nei pressi di Cerenova.

Le dichiarazioni del sindaco Gubetti

“Nella Calza della Befana, gli studenti degli Istituti Scolastici di Cerveteri, hanno trovato una brutta sorpresa: La Giunta regionale del Lazio ha infatti appena varato il “Piano di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2024/25”. Cerveteri perde un Istituto Comprensivo, il “Don Milani che sarà accorpato a quello di Marina di Cerveteri creando così un Istituto Comprensivo con un territorio che va dal Sasso ai Terzi dove le sedi distano anche 50 km fra loro”. E’ quanto si legge in un lungo post del sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti, che poi sottolinea: “Territori delicati in cui la scuola rappresenta un vero e proprio presidio di partecipazione e democrazia. Una scelta davvero scellerata, calata dall’alto senza nessun tipo di coinvolgimento degli uffici Comunali e degli Istituti, che magari avrebbero saputo indicare soluzioni alternative che esistono e sono percorribili.
Un atto unilaterale per il quale esprimo a nome di tutta l’amministrazione la totale contrarietà” aggiunge.

“Se pur vero che è stato applicato un criterio matematico: cioè quello per cui sotto un certo numero di bambini l’istituto va chiuso, le scuole con una popolazione scolastica sotto i 900 alunni infatti devono essere accorpate, non è accettabile che questo avvenga senza il necessario confronto con chi governa i territori, si sarebbero riscontrate le reali necessità e trovate scelte alternative. All’atto pratico – spiega – ci sarà la soppressione di presidi e segretari, con perdite di alcuni posti di lavoro, accorpamento sulla carta con altre presidenze, banchi e lavagne invece resteranno dove sono. Tutti i plessi scolastici restano funzionanti e operativi nei territori in cui sono oggi ma perderanno la loro autonomia decisionale e i dirigenti scolastici dovranno gestire più scuole insieme con danni importanti sul funzionamento degli Istituti stessi. Stiamo valutando quali iniziative a livello territoriale e regionale possiamo attivare a tutela del diritto allo studio che è la prima cosa che vogliamo garantire per i nostri ragazzi” conclude.

“Zito: “Come sempre ci rimettono i più deboli”. Replica dell’opposizione

“La riorganizzazione della rete scolastica colpisce anche il nostro territorio che vede perdere l’autonomia scolastica dell’I.C. “Don Milani”, un istituto che raccoglie diversi plessi disagiati in quanto all’interno di borghi rurali a bassa densità demografica e dove la presenza della scuola significa anche la presenza delle istituzioni”. A dirlo è il segretario Pd a Cerveteri, nonchè consigliere comunale, Giuseppe Zito.

“Purtroppo, con un solo provvedimento, viene soppressa la direzione didattica della Don Milani, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e gli uffici di segreteria. Con la nuova organizzazione scolastica i docenti, il personale ATA e gli alunni dipenderanno da una direzione che dista oltre 15 km dal plesso di Valcanneto (il più vicino) e oltre 20 km da quello de I Terzi” spiega.

“Come al solito a rimetterci saranno sempre i più deboli, i nostri ragazzi e le nostre ragazze, i nostri bambini e le nostre bambine. Coloro che volevano costruire la società del merito quando si tratta di passare dalle parole ai fatti dimostrano di essere ciò che sono: populisti e inaffidabili. La Giunta di centrodestra – si legge ancora – che in quei borghi rurali ha raccolto consensi con percentuali quasi plebiscitarie alle scorse elezioni, ha ritenuto di ringraziare così la popolazione che ha dato loro fiducia. Neanche a sperare nella riconoscenza delle forze politiche di centrodestra del territorio rinchiusi nel silenzio più assoluto” sottolinea.O meglio parlano di altro, si dedicano a fare gli opinionisti rispetto alla riuscita o meno delle feste e delle iniziative. A rivendicare interventi che nella città verranno fatti nonostante i loro voti contrari in consiglio comunale. A raccontare bugie e alzare polemiche utili solo a distogliere l’attenzione dalla loro irrilevanza politica. Per questo motivo chiederemo al Sindaco e alla Giunta di verificare la sussistenza di elementi per ricorrere avverso il provvedimento regionale e ci appelleremo in tutte le sedi istituzionali per contrastare questa scelta scellerata e non condivisa con i territori che avrebbero potuto suggerire soluzioni diverse e di buon senso” conclude il segretario Pd.

Le sue dichiarazioni hanno ricevuto prontamente risposte dai consiglieri di opposizione Luigino Bucchi, Salvatore Orsomando, Lamberto Ramazzotti, Giovanni Moscherini, Gianluca Paolacci , Luca Pergentili, Vilma Pavin, Alessandro Fondate. In un comunicato, infatti, affermano: “Zito non tiene in conto che negli ultimi anni è stata proprio la sua giunta comunale di centro sinistra a favorire la chiusura di alcuni plessi scolastici rurali che guarda caso facevano capo proprio all’I.C.don Milani di Valcanneto. Inoltre, le recenti e discutibili scelte dell’istituto in questione di spostare sezioni della primaria dal plesso scolastico di Borgo San Martino al plesso scolastico di Valcanneto, nonchè sezioni della scuola dell’infanzia, hanno ovviamente favorito la dispersione scolastica dei residenti in altri istituti scolastici dei comuni limitrofi. Per cui, per questa ed altre motivazioni – dichiarano i consiglieri – si sono venute a creare indubbiamente le condizioni per l’accorpamento in atto. Infine, le facciamo presente che le popolazioni dei territori rurali e non solo andrebbero ascoltate sempre e non invocate da lei e dalla maggioranza di “sinistra” di cui fa parte solo quando ‘fa comodo’ . Detto ciò respingiamo al mittente le accuse gratuite rivolte al governo della Regione Lazio e all’opposizione comunale di cui facciamo parte” conclude l’opposizione.

Salamone (Azione): “Decisione unilaterale che penalizza il territorio”

“Sulla vicenda della delibera di giunta regionale del 04/01/2024 non possiamo che esprimere il nostro totale disaccordo. L’accorpamento si connota per essere una forte decisione impositiva davvero poco partecipata. Una minima condivisione su una scelta che cagiona la perdita di posti di lavoro e che lede un tema sociale fondamentale come quello della scuola avrebbe dovuto avere la garanzia della discussione”. A dirlo è Federico Salomone, coordinatore di Cerveteri in Azione, che spiega: Il confronto con gli Organi scolastici competenti, con l’Amministrazione comunale e gli Uffici avrebbero sicuramente offerto una cognizione arricchita sulla realtà territoriale e un contributo positivo. In questo senso andava la richiesta alla Regione di tutte le sigle del comparto di Istruzione e ricerca, nonché le richieste di Città Metropolitana, dell’Anci Lazio e degli altri enti riguardo il rinvio al riassetto della rete scolastica regionale per l’anno scolastico 2025/2026, il quale però è stato puntualmente disatteso.”