La cerimonia

Anzio, 80° Anniversario dello Sbarco Alleato, il messaggio ai giovani: “La pace è un sogno, può diventare realtà”

23 gennaio 2024 | 11:19
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Anzio, 80° Anniversario dello Sbarco Alleato, il messaggio ai giovani: “La pace è un sogno, può diventare realtà”
Anzio, 80° Anniversario dello Sbarco Alleato, il messaggio ai giovani: “La pace è un sogno, può diventare realtà”
Anzio, 80° Anniversario dello Sbarco Alleato, il messaggio ai giovani: “La pace è un sogno, può diventare realtà”
Anzio, 80° Anniversario dello Sbarco Alleato, il messaggio ai giovani: “La pace è un sogno, può diventare realtà”

Le cerimonie istituzionali del 22 gennaio 2024: l’intervento della Commissione Straordinaria

Anzio, 23 gennaio 2024 – Ad 80 anni dall’operazione Shingle, la Città di Anzio ha onorato ieri, 22 gennaio 2024, la memoria di coloro che sacrificarono la loro vita per la liberazione dell’Italia dall’invasione nazifascista.
Nonostante le rigide temperature della prima mattina, molti bambini della scuola di Via Jenne hanno donato fiori alle tombe dei giovani soldati sepolti nel Cimitero del Commonwealth britannico delle Falasche, rendendo ancora più emozionante la cerimonia istituzionale.

Omaggi floreali deposti anche alla stele del Cimitero del Commonwealth di Santa Teresa. La cerimonia ufficiale dello Sbarco Alleato ad Anzio si è svolta, poi, come di consueto al Monumento ai Caduti, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.
Toccanti gli interventi del Vice Sindaco della Città Metropolitana di Roma, Pierluigi Sanna, del Presidente del Consiglio Regionale, On. Antonello Aurigemma, dell’Ambasciatore per il Regno Unito S.E. Edward David Gerald Llewellyn e la Preghiera di Sua Eccellenza il vescovo di Albano, Vincenzo Viva. Altrettanto sentito l’intervento della Commissione Straordinaria, Dott.ssa Antonella Scolamiero, Dott. Agostino Anatriello, Dott. Francesco Tarricone, con un messaggio dedicato principalmente alle nuove generazioni:

“Buongiorno a tutti, ricorre oggi, 22 gennaio 2024, l’80° Anniversario dello Sbarco Angloamericano su queste coste, evento che ha segnato la liberazione dell’Italia dal Nazifascismo e per il quale il Presidente della Repubblica Italiana ed il Presidente del Consiglio dei Ministri hanno concesso il loro Alto Patronato. Siamo veramente onorati, parlo al plurale perché sono certa di rappresentare anche il pensiero dei miei colleghi, ed anche orgogliosi di poter presenziare a questa solenne cerimonia.
Ringrazio tutti coloro che oggi sono presenti in questa Piazza, dove abbiamo onorato i caduti della Città, come anche quelli di tutte le guerre. Un particolare ringraziamento va alle autorità civili, militari e religiose presenti, alle Ambasciate, ai Dirigenti Scolastici ed a tutti i ragazzi delle scuole del territorio, che hanno accolto con entusiasmo l’invito dell’Amministrazione comunale ad essere parte attiva delle celebrazioni e degli eventi legati allo Sbarco.

Lo scorso anno, visto il nostro insediamento solo 2 mesi prima delle celebrazioni del 79° Anniversario, non avevamo ancora gli strumenti per capire cosa significasse veramente questo evento per la Città di Anzio.
Col passare del tempo, invece, è maturata in noi una consapevolezza diversa, un coinvolgimento emotivo che va oltre il mero libro di storia, come se quei giovani soldati, quelle madri, quei figli, vittime innocenti, qui ad Anzio, ogni anno prendano vita, per ricordare le sofferenze della guerra, ma anche per ricordare la rinascita di una città semidistrutta durante la guerra e di un territorio dilaniato dai bombardamenti.
– I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio -, così recita la motivazione della medaglia d’oro al Merito Civile che l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, nel 2004 conferì alla Città di Anzio.
Dignità, coraggio, ricostruzione, spirito di sacrificio, e, aggiungiamo, democrazia, libertà.
Sono parole intense, che pongono ognuno di noi in qualità di Istituzioni, ma anche come semplici cittadini, di fronte ad una grande responsabilità: salvaguardare questo immenso apparato di valori, da consegnare alle nuove generazioni, per un futuro di Pace.
Poco meno di un anno fa ci ha lasciato Harry Shindler, l’ultimo soldato britannico sbarcato ad Anzio, che ha dedicato tutta la sua vita alle giovani generazioni, per la conservazione della memoria degli anni che hanno portato alla libertà dell’Europa.
Harry Shindler, al quale abbiamo dedicato un’importante mostra nella Casa Comunale, è stato uno dei più autorevoli testimoni viventi delle atrocità della guerra; ha investito tutte le sue energie per ricostruire gli ultimi istanti di vita di tantissimi giovani dispersi della cruenta Battaglia di Anzio.
E sempre lo scorso anno ci ha lasciato Wilma Fontana, cittadina di Anzio, che, ci raccontano, aver commosso tanti giovani, tante scolaresche, con il racconto di lei bambina nei terribili giorni dello sfollamento.
E’ doveroso ringraziarli sentitamente, per aver contribuito a costruire, con i loro racconti di vita, un patrimonio documentale dal valore inestimabile.

Ma anche scusarci, sì…scusarci con loro, come anche con tutti i giovani soldati che per la Pace, la libertà e la democrazia, 80 anni fa, hanno sacrificato la loro vita ed oggi purtroppo vengono uccisi idealmente, ancora una volta, a causa degli scenari di guerra drammaticamente attuali e vicini.
Non bisogna consentire però che il loro sacrificio sia stato vano, non è facile, ma non dobbiamo lasciare ai nostri giovani un mondo che si arrenda alla violenza, alla prevaricazione, all’oppressione…alla guerra.
Ecco, il nostro appello va soprattutto ai giovani, ai quali chiediamo di fuggire dall’indifferenza, perché proprio in essa si insinuano, silenziosi, l’odio e la sopraffazione, cause principali dei più sanguinosi conflitti di ieri e di oggi.
Cari giovani cittadini, siete proprio voi la speranza del mondo, perché la cultura della pace parte dalle piccole cose di tutti i giorni, dal vostro linguaggio, e soprattutto dalle vostre idee e dal vostro coraggio.
Oggi, in questa Piazza, nelle immediate vicinanze del porto, testa di ponte dell’Operazione Shingle, sventolano insieme le bandiere delle nazioni che ottant’anni fa diedero vita ai più aspri combattimenti della storia… non possiamo e non dobbiamo, MAI, perdere la speranza di vedere sventolare idealmente insieme anche le bandiere dei popoli protagonisti delle guerre di oggi.
La pace è un sogno, può diventare realtà… ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare”, diceva Nelson Mandela. Non stancatevi mai di sognare la pace!”