il fatto

Fondi, distrugge con un’ascia l’auto del vicino di casa

2 febbraio 2024 | 11:50
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Fondi, distrugge con un’ascia l’auto del vicino di casa

I vicini di casa dell’uomo erano vittime di minacce, atti persecutori e vessatori da parte dello stesso

Fondi, 2 febbraio 2024- La Polizia di Stato di P.S. Fondi ha eseguito la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo di Fondi, classe ’73.

Le vittime, vicini di casa trasferitesi da qualche anno in una dimora attigua a quelle del soggetto destinatario del provvedimento restrittivo, da tempo erano oggetto di minacce, atti persecutori e vessatori da parte dello stesso.

Gli stessi infatti, per accedere al proprio domicilio sono costretti a percorrere un breve ed unico tratto di strada, esercitando un diritto di servitù che è sempre stato contestato dall’uomo, che ne aveva rivendicato la proprietà agendo dapprima con un atteggiamento di insofferenza ed in seguito con minacce e tentativi di picchiare i malcapitati.

Le condotte ostili si sono manifestate in più occasioni, addirittura giungendo a contestare la presenza di ospiti a lui non graditi, raggiungendo le vittime sul posto di lavoro, attendendole all’ingresso di casa, rincorrendole, minacciandole con un bastone, terrorizzando i figli minori della coppia. In una circostanza colpiva l’auto del malcapitato con un’ascia, dopo averla brandita nei suoi confronti.

Nella valutazione dei fatti ricostruiti dagli investigatori, sulla base delle denunce e dei rapporti della Squadra Volante intervenuta nel tempo, la Procura della Repubblica di Latina ha ritenuto che ricorressero gli estremi per l’adozione della misura restrittiva, provvedimento giudicato necessario per la tutela dell’incolumità psicofisica delle vittime, pressate da un clima intimidatorio ed ostile che non accennava a mitigarsi.

Con l’avvio della misura il soggetto non potrà più avvicinarsi a tutti i membri della famiglia, alla loro abitazione, ai luoghi di lavoro e a quelli da loro abitualmente frequentati, con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo, personale, epistolare, telefonico o telematico.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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