Roma, non si ferma all’alt e va a sbattere contro un muro

9 febbraio 2024 | 11:35
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Roma, non si ferma all’alt e va a sbattere contro un muro

In macchina nascondeva una pistola ad aria compressa e dei coltelli

Roma, 9 febbraio 2024 – I carabinieri della Stazione Roma Tor Vergata hanno arrestato un 32enne romano, senza occupazione e con precedenti, gravemente indiziato dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e porto abusivo di armi.

Ieri sera, transitando in via Grotte Celoni angolo via Casilina, i carabinieri hanno notato sopraggiungere ad alta velocità un’autovettura, il cui conducente, alla loro vista, ha cercato di invertire il senso di marcia senza riuscirci in quanto ha perso il controllo del veicolo.

I carabinieri si sono avvicinati e hanno intimato l’alt ma l’uomo, al fine di eludere il controllo, ha accelerato percorrendo le vie del quartiere ad alta velocità terminando poi la marcia in via Castri di Lecce dove, perdendo il controllo dell’autovettura, ha impattato contro un muretto e due bidoni dell’immondizia.

I carabinieri lo hanno quindi bloccato. La perquisizione veicolare eseguita dai militari ha permesso di rinvenire e sequestrare: una pistola ad aria compressa, occultata all’interno di una busta posta sotto il sedile del guidatore; un coltello da cucina a punta, occultato all’interno del vano porta oggetti lato passeggero; due sigarette artigianali con residui di sostanza stupefacente del tipo hashish. La successiva perquisizione personale, invece, ha portato al rinvenimento e al sequestro di due coltelli da cucina a punta, un paio di forbici, una tronchesina, un utensile con lama seghettata, un paio di manette occultate in una fascia addominale indossata sotto la felpa e 4 dosi di hashish.

L’arresto è stato convalidato ad esito di udienza tenutasi presso il Tribunale di Roma e l’uomo è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Roma, con permanenza in casa nelle ore notturne.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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