Roma, nascondevano la droga nella cassetta della posta: scattano le manette

25 febbraio 2024 | 16:39
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Roma, nascondevano la droga nella cassetta della posta: scattano le manette

All’interno della cassetta i Carabinieri hanno trovato 44 dosi di cocaina e oltre 60 dosi di Crack

Roma, 25 febbraio 2024- I Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel quartiere Quarticciolo, finalizzato alla prevenzione e alla repressione della criminalità diffusa nelle aree urbane di periferia. L’azione, fortemente voluta dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, rientra nell’ambito di un ampio piano strategico, pianificato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma per contrastare situazioni di degrado, abusivismo e illegalità nei quartieri periferici.

La scorsa notte, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste hanno arrestato in flagranza un 43enne della Germania e un 48enne della provincia di Roma, entrambi già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, poiché sono stati notati dai militari mentre occultavano della sostanza stupefacente all’interno di una cassetta della posta, dentro cui i Carabinieri hanno trovato 44 dosi di cocaina e oltre 60 dosi di Crack. In seguito alle perquisizioni domiciliari, in una delle due abitazioni, i militari hanno rinvenuto la somma di oltre 3500 euro in banconote da diverso taglio, ritenuta provento di attività illecita.

Le manette sono scattate anche per un 51enne della provincia di Roma, con precedenti, quando durante un controllo i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Casilina lo hanno trovato in possesso di un involucro di hashish. Dalla successiva perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto 215 dosi di cocaina e 258 dosi di crack.

I tre uomini sono stati accompagnati presso le aule di Piazzale Clodio dove il Tribunale ha convalidato l’arresto per tutti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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