Roma, gli scaglia una bottiglia alla finestra e lo minaccia: manette per un 52enne

12 marzo 2024 | 17:47
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Roma, gli scaglia una bottiglia alla finestra e lo minaccia: manette per un 52enne

L’uomo ha dichiarato agli operanti di conoscere il suo aggressore, poiché lo aveva già denunciato in passato per i reati di estorsione e minacce aggravate

Roma, 12 marzo 2024- Nelle scorse settimane, gli agenti della Polizia di Stato del VIII Distretto Tor Carbone a seguito di una complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della repubblica di Roma hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere a carico di un cittadino italiano di 52 anni, gravemente indiziato di tentata estorsione, evasione e minacce aggravate.

Gli agenti, su disposizione della Sala Operativa, sono intervenuti in via Caboto per una segnalazione di un’aggressione ai danni di un uomo presso la propria abitazione.

I poliziotti, giunti sul luogo della segnalazione, hanno riscontrato la presenza della vittima, ovvero un uomo di 54 anni di origine romena, in compagnia della convivente. L’uomo ha dichiarato agli operanti di conoscere il suo aggressore, poiché lo aveva già denunciato in passato per i reati di estorsione e minacce aggravate. Il 54enne mentre era in casa ha notato sopraggiungere l’aggressore presso la sua abitazione; quest’ultimo ha iniziato a inveire contro di lui e a minacciarlo di morte se non avesse ritirato la denuncia sporta in passato, intimando di consegnargli 160.00 euro mensilmente.

A questo punto l’aggressore si è allontanato, per poi presentarsi nuovamente in compagnia di altre persone, scagliando una bottiglia di vetro contro la finestra della vittima. L’uomo, impaurito, ha chiamato l’1 1 2, mentre le tre persone si sono allontanate nuovamente. Una volta identificato l’aggressore ed esperiti i dovuti accertamenti, i poliziotti hanno accertato che il 52enne era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari; a quel punto si sono portati presso la sua abitazione e, portato presso gli uffici di polizia, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Il GIP ha poi disposto la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dagli stessi agenti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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