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Polo Sud, Vagnoni: “Affascinato dalle ricerche degli scienziati. Si vede il mondo da una prospettiva diversa”

21 aprile 2024 | 12:52
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Polo Sud, Vagnoni: “Affascinato dalle ricerche degli scienziati. Si vede il mondo da una prospettiva diversa”

Il medico responsabile di Enea in Antartide al Convegno dell’Anfi Atleti Fiamme Gialle Castelporziano a Ostia

Ostia – Il più grande laboratorio scientifico del mondo. Questa è la struttura logistica delle istallazioni che oggi, grazie 50 Nazioni partecipanti con 100 basi in loco, è presente al Polo Sud. O meglio nell’Antardite. Nome delineato in modo che si contrapponga al già presente da milioni di anni, Antartico lassù al Nord, sotto la stella polare. Laggiù al Polo Sud, sospeso nello spazio come tutto il pianeta Terra, si svolgono ricerche e progetti. Lo studio dell’ambiente circostante con affascinanti presenze di animali (tra cui foche e pinguini hanno la capacità di inabissarsi fino a 500 m sotto il livello del mare) aiuta gli scienziati a capire.

Ecco allora, l’evento organizzato dall’Anfi Atleti Fiamme Gialle di Castelporziano, in collaborazione con il Centro Sportivo di della Guardia di Finanza e con il patrocinio del X Municipio di Roma. Il Convegno ‘Antartide, un Continente di ghiaccio’, che si è svolto lo scorso 19 aprile presso l’Aula Magna della Scuola di Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Ostia, ha ospitato centinaia di studenti delle Scuole Superiori del territorio e una presenza importante, che ha testimoniato la sua esperienza in loco. Al Polo Sud, c’è anche l’Italia, e non solo con la presenza di due basi (una sulla costa del Polo chiamata ‘Mario Zucchelli’ e una interna in concertazione con la Francia, denominata ‘Dome C’) ma anche come scienziati, medici e studiosi. Un medico ha trovato un altro mondo laggiù ed è rimasto affascinato. Lo ha raccontato Salvatore Vagnoni, invitato dal presidente dell’Anfi Atleti Fiamme Gialle Castelporziano, Gianni Gola, e dal suo amico e collega al Policlinico Gemelli Prof. Paolo Zeppilli. Vagnoni ha descritto esperienze e impressioni, mediante la presentazione in Aula, di un ‘diario digitale via video’ che ha narrato la storia delle ricerche al Polo Sud e la sua esperienza: “L’uomo sfida l’incertezza e il rischio”. E’ stata una delle tante affermazioni interessanti dette da Vagnoni. E laggiù al Polo Sud, dove le temperature scendono a meno 80 gradi sotto lo zero con venti sferzanti a 200 km orari, la vita estrema sembra essere all’ordine del giorno. Ma la curiosità e lo spirito ricercatore degli scienziati va avanti e anche per il bene dell’umanità: “Un ricercatore si confronta con la storia del mondo risalente a milioni di anni fa, si relativizzano tante cose. Si vede il mondo da una prospettiva diversa”. Ha dichiarato il Dott.Vagnoni, anestesista-animatore e responsabile medico del Centro di Ricerca Enea delle spedizioni scientifiche in Antartide, a domanda de Il Faro online. Per quanto riguarda la storia del mondo, si delineano una quantità ingente di ricerche in aiuto del progresso del mondo: “Sono rimasto affascinato nel vedere le ricerche degli altri scienziati – ha proseguito a spiegare Vagnoni e ha sottolineato – nello specifico quali siano le ricadute immediate riguardo le ricerche portate a termine, non è nelle mie competenze, però sull’apertura della conoscenza a delle realtà che vanno ben oltre la realtà di tutti i giorni, questo sì accade in maniera importante”.

E in maniera importante è presente dunque anche l’Italia. E’ una delle importanti nazioni protagoniste delle ricerche, che vanno avanti giornalmente al Polo Sud e lo fa, da quando nel 1981 firmò un trattato (delineato dalle Nazioni nel 1955 – Il Trattato Antartico). Nel 2024 sono in programma 40 spedizioni e soprattutto, riguardanti lo studio delle scienze della terra nell’ambito biomedico e fisico. In aiuto allo studio, anche, dell’adattamento umano su Marte. E tante sono le organizzazioni che lo fanno: COMNAP e SCAR (logistica e progetti), insieme al CNR e al CSNA (l’organo consulente universitario che da i fondi alle missioni). In tutto questo, c’è appunto l’apporto logistico dell’ENEA con la UTA (quest’ultima Unità Tecnica Antartide): “Si parte quando i meteorologi danno il via e la base italiana Zucchelli è una piccola unità dove c’è tutto, tutto quello che serve per vivere. Uffici, computer, alloggi, mensa, ambulatori e sale operatorie, un centro medico operativo 24 ore su 24”. Ha detto Vagnoni, mentre sfogliava il suo diario digitale in video. Una piccola città quindi, circondata all’esterno dal mondo silenzioso e affascinante da un pezzo di pianeta terrestre che mostra bellezze di ghiaccio e ricchezze animali. Che portano a scoperte importanti per la storia dell’umanità: l’Ice Fish ha il sangue che non congela sotto zero. E questo è un ambito di studio importante, evidentemente, scoperto per proseguire il progresso della storia dell’umanità. In cui vi è protagonista, tra i tanti scienziati al lavoro al Polo Sud, anche il Prof. Alberto Della Rovere, presente lui stesso in Aula Magna, che ha contribuito alle risposte agli studenti, spiegando le modalità di lavoro delle strutture logistiche. Lui stesso responsabile, tra le altre cose, con le sue ben 28 spedizioni personali, della preparazione e conservazione tecnica della pista di atterraggio presso le basi. Compito delicato e fondamentale.

Informazioni preziose, informazioni di portata storica sul piano della scienza e della fisica. Una scienza che laggiù al Polo Sud condivide esperienze con gli animali in loco, ambiente di particolare e incommensurabile bellezza. Informazioni portate alla conoscenza degli studenti lidensi presenti: “Abbiamo organizzato questo convegno per voi, ragazzi – ha detto il Prof. Zeppilli, in apertura di evento – sono convinto che verificherete sul campo”.

Un campo di conoscenza fondamentale per la storia dell’umanità e per stimolare curiosità e conoscenze. Obiettivi importanti che sono perseguiti dalla stessa organizzazione dell’Anfi Atleti Fiamme Gialle Castelporziano: “Il nostro scopo è rafforzare il legame che c’è tra le Fiamme Gialle e il territorio. Il nostro manifesto proietta la volontà di diffondere i valori dello sport per non disperere ciò che lo sport stesso ha insegnato. Fornire stimoli e sostegno morale. Coltivare l’amicizia e la gratitudine verso la Guardia di Finanza e le Fiamme Gialle”. Ha spiegato Gianni Gola alla platea presente in Aula. E in Aula tante le presenze anche militari e sportive, tra cui il Generale di Divisione Francesco Mattana, comandante della Caserma di Scuola di Polizia Economica Finanziaria di Ostia e alcuni atleti delle Fiamme Gialle del tiro a segno e del judo.

In apertura di lavori sono stati presentati due importanti filmati: uno dedicato ai 250 anni dalla fondazione della Guardia di Finanza che ricorre quest’anno (leggi qui) e l’altro che ha presentato gli atleti olimpici e paralimpici delle Fiamme Gialle protagonisti della straordinaria stagione degli sport invernali, premiati nella Cerimonia alla Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (leggi qui). Tra di essi Sofia Goggia, Dorothea Wierer, Pietro Sighel e Giacomo Bertagnolli.

Valori dello sport, sposati con i valori della scienza. Insieme per il progresso del mondo.

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