Tor Bella Monaca, agguato ai finanzieri durante un arresto

2 maggio 2024 | 10:17
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Tor Bella Monaca, agguato ai finanzieri durante un arresto

I militari, dopo aver arrestato un pusher, sono stati accerchiati dai presenti che si sono dileguati all’arrivo della Polizia

Roma, 2 maggio 2024 – Accerchiati durante un arresto per droga a Tor Bella Monaca: è accaduto nei giorni scorsi ai militari della Guardia di Finanza, intervenuti in via Quaglia. Al loro arrivo, però, le persone si sono dileguate. Tutto è nato quando militari della Guardia di finanza hanno fermato un ragazzo egiziano di 19 anni sorpreso a spacciare.

Mentre tentava di scappare il giovane, con precedenti, è caduto sbattendo la testa contro un albero presente nei giardini delle case popolari poi ha ingoiato la cocaina contenuta in alcuni involucri e ha iniziato a urlare e dare calci verso i militari. A quel punto, alcune persone presenti hanno accerchiato i militari, ma all’arrivo della polizia si sono dileguati. Il giovane è stato soccorso e portato in ospedale. Il 19enne è stato arrestato per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale.

Rampelli: “Misure straordinarie per ristabilire l’ordine in questa città”

Non possiamo più permetterci di lasciare la nostra città in mano a queste bande clandestine, è ora di attivare misure a tutela dei nostri cittadini a supporto delle nostre forze dell’ordine che ormai sono stremate senza i giusti mezzi e senza le giuste tutele per continuare a garantire protezione ai cittadini”, afferma in una nota il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

“Roma è la Capitale della nostra Nazione – prosegue – e va tutelata in quanto tale, pertanto mi unisco alla richiesta di aiuto mossa dal Presidente del VI Municipio Nicola Franco, chiediamo al Governo di attivare misure straordinarie per ristabilire l’ordine in questa città e in tutte le città italiane, la misura è colma”. (Fonte: Ansa)

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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