Latina, oltre 100 litri di cocaina liquida nascosti in un casolare: scatta il sequestro
Le fiamme gialle hanno inoltre rivenuto materiale utile al confezionamento dello stupefacente
Latina, 15 maggio 2024- Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, a seguito di una mirata intensificazione del controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e alla repressione della detenzione e dello spaccio di stupefacenti, hanno sequestrato oltre 100 litri di liquido risultato positivo alla cocaina.
L’operazione è stata condotta dai finanzieri della Compagnia di Terracina che, in attuazione di appositi specifici servizi di contrasto alla criminalità comune e a seguito di mirata attività info-investigativa e di riscontri dinamici sul territorio, hanno rinvenuto nella disponibilità di un soggetto della provincia di Latina il liquido, contenuto in oltre 250 taniche riposte in maniera occulta presso un casolare di campagna sito nel territorio del comune di Pontinia.
All’esito della perquisizione domiciliare effettuata, oltre alle citate taniche, le Fiamme Gialle hanno inoltre rivenuto materiale utile al confezionamento dello stupefacente, quale imbuti, scotch, nastro isolante e bustine di cellophane, nonché oltre 1000 litri di solvente chimico del tipo bio etanolo ed esano, peraltro altamente infiammabile, utile alla raffinazione ed all’estrazione della cocaina dallo stato liquido allo stato solido originale mediante un complesso procedimento chimico; anche detto materiale era custodito nella cascina, che verosimilmente poteva essere utilizzata quale laboratorio-raffineria della sostanza per la successiva immissione in commercio, che avrebbe realizzato ingenti guadagni.
Il soggetto cui è riconducibile lo stabile è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per reati in materia di detenzione di sostanze stupefacenti.
L’intervento delle Fiamme Gialle sottolinea ulteriormente la forte vocazione sociale del Corpo che, oltre a garantire l’azione tipica di polizia economico finanziaria, si pone a tutela della parte “sana” della società e dell’intera collettività, scendendo in campo in prima linea nel contrastare fenomeni di particolare allarme sociale e pericolosità per la sicurezza pubblica e la salute anche dei più giovani, come il traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio
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