Biblioteche scolastiche e docenti “inidonei” uccisi dallo spread

10 ottobre 2012 | 21:38
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Biblioteche scolastiche e docenti “inidonei” uccisi dallo spread

Il Faro on line – Cosa sta succedendo alle biblioteche scolastiche per colpa della legge che questa estate è passata sotto la denominazione di spending review? Per dirla in poche parole, determinerà di colpo la chiusura di tutte le biblioteche scolastiche. In breve: c’è nei vecchi decreti delegati del 1974 una norma che sancisce per gli insegnanti di ruolo che hanno contratto una malattia, vuoi per motivi professionali o per altre ragioni come tumori, leucemie, sla e altre dai  nomi non facilmente ripetibili), di ottenere l’inidoneità all’insegnamento in classe da un’apposita commissione medica. Questa norma molto intelligentemente prevede che a questi “disgraziati” insegnanti venga concessa una seconda possibilità per restare nella scuola continuando a mettere a diposizione della comunità educante e da educare le proprie competenze. A questo sparuto esercito di docenti classificati come “inidonei per gravi motivi di salute” che sono all’incirca 3500, è stato affidato così il compito di tenere aperte le biblioteche e i laboratori delle scuole di ogni ordine e grado.

Oggi però in nome di una legge che ha come unico compito di rastrellare tutto ciò che non viene considerato come strettamente necessario,(della serie “con la cultura non si mangia” di tremontiana memoria)  per recuperare appena 100 milioni di euro si sancisce a  breve la chiusura di tutte le biblioteche scolastiche che insieme ai laboratori, i “docenti inidonei all’insegnamento per gravi motivi di salute, ma idonei ad altri compiti didattici, avevano rivitalizzato. 

“Oltre a far fronte a tutte le residue energie per ritrovare una nuova dimensione professionale – racconta Anna Maria Salierno – noi docenti inidonei, una volta riconosciuti tali,  siamo stati premiati con un bell’aumento del monte ore settimanale da 18/24 a 36 con conseguente aggravio del carico di lavoro (noi, una categoria teoricamente protetta). Tuttavia abbiamo accettato, senza indugio, il nuovo incarico  pur di poter continuare a respirare l’aria di scuola, l’odore dei libri, di carta matite e penne e soprattutto per poter continuare a gioire degli occhi curiosi dei nostri bimbi mentre incontrano il mondo attraverso i libri o gli esperimenti o di quelli riconoscenti, dei loro colleghi più grandi, per averli iniziati ad un uso responsabile del web o indirizzati ad una corretta ricerca delle fonti documentali che hanno fruttato loro un buon voto ad un’interrogazione. In questi preziosi momenti il nostro lavoro conferma allora l’idea di vocazione, di Missione che nessuna commissione potrà mai eliminare o rendere inidonea”.

La scheda

Nel suo quotidiano ecco di cosa  si occupa un docente bibliotecario 
– dell’ acquisizione, organizzazione, conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio documentale (negli istituti storici anche dei libri antichi, preservandoli da smarrimento e furto), di spazi e attrezzature in rapporto alle esigenze didattiche, incontri, dibattiti, iniziative culturalicome compiti specifici:
– Catalogazione del materiale documentario, gestione del prestito ,informazione e orientamento agli utenti, supporto alle ricerche bibliografiche e documentarie, organizzazione e gestione del servizio di reference, supporto all’utilizzo di attrezzature infotelematiche, Educazione alla lettura, Educazione alla ricerca,Sportello multiculturale.In particolare (intercambiabili nei diversi ordini di scuola):

Nella Scuola Materna: 
La lettura ad alta voce,  drammatizzazione, piccolo prestito con i genitori,  percorsi interdisciplinari: Dalla fiaba al film d’animazione o Dalla fiaba alla musica,  La “costruzione” di libri a partire da materiali “poveri”

Alle Elementari e alle Medie Inferiori:
“L’ora di biblioteca” in cui si inizia l’educazione alla ricerca Mostre mercato o mostre a tema, collegate a eventi o argomenti particolariRecensioni da parte degli alunni dei libri letti, spesso con premiazione dei lettori più attiviCaccia al tesoro e giochi di ricerca, preparazione per la partecipazione delle classi a iniziative nel territorio, visite guidate a biblioteche cittadine, librerie, musei, mostre del libro…  Giornalino scolastico, Cartellonistica per eventi, Laboratori interculturali

Alle Superiori:
Percorsi ragionati di lettura, legati al curriculum o per eventi speciali, Percorsi di grammatica della ricerca,Incontri con gli autori, ma anche con artisti, sportivi, scienziati, a seconda delle tipologie di scuola, Laboratori di scrittura creativa, canzoni e poesia, Cineforum, spesso legati a percorsi di lettura a tema, Sportello multiculturale, con accoglienza e ascolto dei ragazzi stranieri, Stage in gestione della biblioteca, del catalogo informatico o dello spoglio di riviste, con acquisizione di crediti utili al percorso formativo, Attività con disabili per l’avviamento al lavoro nel campo biblioteconomico. Pomeriggi in biblioteca sia per gli studenti che per gli utenti “adulti”, Apertura serale per studio e/o spettacoli, interviste, tavole rotonde,  Allestimento del sito della scuola e/o della biblioteca, Reference diretto e remoto (“chiedi alla biblioteca”), Prestito interbibliotecari.

“È con la morte nel cuore – conclude Anna Maria Salierno – che ci chiediamo che fine faranno tutte le biblioteche scolastiche, informatizzate e multimediali (per allestire le quali sono stati spesi centinaia di migliaia di euro stanziati dal Ministero o da altri enti pubblici e privati). Sicuramente  torneranno nell’oscurità dalla quale le avevamo trascinate via in compagnia dei  laboratori allestiti nelle scuole, sono state condannate  a riprendere la polvere e ad invecchiare perché nessun docente curricolare potrà mai avere il tempo e le energie per curare questi luoghi deputati all’apprendimento formativo.

Per non parlare delle nostre professionalità costate allo stato e a noi stessi un certo numero di denari ad energie, esse  verranno svilite e dimenticate non essendo più utili a nessuno in quanto saremo “deportati”  nelle segreterie scolastiche ad occuparci di compiti attinenti ai bilanci ed alla burocrazia  perché proprio in quella legge ormai definita con un numero il “135” è stata prevista anche la nostra dequalificazione dal 7°/6° livello ad un 4° per questo è bene che l’opinione pubblica attraverso la stampa si faccia volano di questa assurda e triste storia.

Nonostante le difficoltà dettate dalla nostra salute, quest’estate siamo stati in presidio 12 giorni sotto al senato e alla camera per cercare di informare i nostri rappresentanti in parlamento e chiedere loro di opporsi all’approvazione di questo art. 14 comma 13 della succitata legge, ma non c’è stato nulla da fare. Una collega, Titti Mazzacane, ha dovuto ricorrere ad un digiuno di altrettanti giorni perché alcuni media fossero obbligati a parlare di noi. Adesso la speranza di una salvezza delle biblioteche scolastiche e dei loro bibliotecari e bibliotecarie, è tutta nella speranza che venga ritardata l’emanazione del decreto attuativo e di un provvedimento nella legge di stabilità. Ma questo ancora una volta dipenderà dalla disponibilità di chi potrà dare voce a chi, come noi non ce l’ha più”.

Pasquale Maria Sansone